Dopo il fallimento della fusione tra Pfizer e Allergan, il colosso farmaceutico americano potrebbe puntare sui vaccini. A fare questa previsione è stata Kalorama, un’azienda di ricerche di mercato.
In un recente post, Bruce Carlson di Kalorama ha dichiarato che il fatto di aver di recente perso dei brevetti “ha influenzato anche i ricavi di Pfizer, una situazione che richiederebbe un riposizionamento del business aziendale, che ha portato a un’espansione delle operazioni sui vaccini”. Trasportata dal Prevenar, il vaccino contro lo pneumococco che lo scorso anno ha portato 6,2 miliardi di dollari all’azienda americana, l’unità dei vaccini di Pfizer si è andata ultimamente espandendo.
Nel 2015, il reddito totale dell’unità è cresciuto del 44%, raggiungendo 6,45 miliardi di dollari, dopo la decisione, da parte dei Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie americani, di raccomandare Prevenar-13 alle persone con più di 65 anni. Da allora, i dirigenti di Pfizer hanno dichiarato che entro il 2017 sarà raggiunta tutta la popolazione, mentre ogni anno quattro milioni di persone raggiungeranno i 65 anni. Inoltre, Pfizer sta lavorando per allargare le vendite del vaccino contro lo pneumococco.
Recentemente, però, Pfizer ha fatto capire non vuole contare solo su Prevenar. Tra luglio 2014 e giugno 2015, la multinazionale ha acquistato i vaccini venduti da Baxter, per 635 milioni di dollari, l’azienda svizzera specializzata in vaccini RedVax, per una somma non dichiarata, e due vaccini contro il meningococco da GlaxoSmithKline, per 130 milioni di dollari.Inoltre, starebbe sviluppando un vaccino contro Staphylococcus aureus e uno contro Clostridium difficile, oltre ad aver annunciato una piattaforma di vaccini contro il cancro come parte di un approccio ‘globale’ alla vaccinazione. Secondo un report di EvaluatePharma dello scorso anno, l’unità dei vaccini di Pfizer dovrebbe crescere del 9% fino al 2020, diventando così la seconda più importante, poco dietro a Merck.