Dopo aver messo a segno colpi come le acquisizioni di Arena Pharmaceuticals, Biohaven Pharma, Global Blood Therapeutics (GBT) e, soprattutto, Seagen, Pfizer prenderà un “periodo di riposo” della grandi operazioni M&A. Lo ha annunciato il CEO Albert Bourla agli investitori in occasione della conferenza annuale Global Healthcare 2024 di Goldman Sachs, che si è tenuta nei giorni scorsi a Miami.
La pausa dalle fusioni e acquisizioni arriva in un momento cruciale per Pfizer, che a dicembre ha dichiarato di aspettarsi dal 2024 un fatturato compreso tra 58,5 e 61,5 miliardi di dollari. Una previsione inferiore a quella formulata dagli analisti, che avevano fissato il target a 63,2 miliardi di dollari. Il divario tra il forecast di Pfizer e le previsioni degli analisti è in gran parte attribuibile al crollo della domanda dei prodotti anti COVID-19 dell’azienda, il vaccino Comirnaty e Paxlovid.
E’ stata proprio la liquidità accumulata durante la pandemia a rappresentare la chiave di volta in una serie di acquisizioni di alto profilo negli ultimi anni, a partire dall’accordo da 6,7 miliardi di dollari per la biotech immuno-infiammatoria Arena nel dicembre del 2021. L’anno successivo, Pfizer ha acquisito gran parte del suo partner Biohaven e GBT, rispettivamente per 11,6 e 5,4 miliardi di dollari.
Nel 2023 l’acquisizione monstre da 43 miliardi di dollari di Seagen, specialista in coniugati anticorpo-farmaco (ADC), che rappresenta la più grande operazione di M&A biofarmaceutica dopo quella da 63 miliardi di dollari di AbbVie per Allergan.
L’acquisizione di Seagen ha raddoppiato la pipeline di Pfizer e ha aggiunto al portafoglio quattro farmaci oncologici approvati dalla FDA, Adcetris, Padcev, Tivdak e Tukysa, offrendo alla big pharma USA un totale di nove farmaci oncologici che sono già blockbuster o hanno il potenziale di diventarlo.
Dall’acquisizione di Seagen Pfizer si aspetta che generi un fatturato aggiuntivo di 3,1 miliardi di dollari nel 2024 e di 10 miliardi di dollari entro il 2030.