(Reuters Health) – Talazoparib, Il farmaco entrato nel portfolio di Pfizer con l’acquisizione di Medivation, ha fatto registrare risultati promettenti in due studi di fase II. I risultati saranno presentati all’incontro della American Society of Clinical Oncology (ASCO), in programma a Chicago dal 2 al 6 giugno prossimi. I dati emergono da uno studio di fase II su donne con tumore del seno avanzato con mutazioni dei geni BRCA1 e 2. Il farmaco di Pfizer ha portato ad un significativo ritiro del tumore nel 21% delle 48 pazienti in cui la malattia era progredita dopo la chemioterapia. In un secondo gruppo di 35 pazienti, il 35% ha avuto una riduzione del tumore dopo tre precedenti tentativi con la chemioterapia non a base di platino. La sopravvivenza media senza progressione sarebbe stata di 4 mesi nel primo studio e di 5,6 nel secondo. Mentre tra gli effetti indesiderati sono stati registrati anemia, piastrinopenia e leucopenia. Talazoparib appartiene alla classe degli inibitori PARP, che inducono la morte delle cellule neoplastiche e hanno mostrato già buoni risultati nel trattamento del tumore alle ovaie.
Anche se l’obiettivo principale dell’acquisizione di Medivation era e resta Xtandi, il farmaco contro il tumore della prostata, Pfizer punta forte anche su talazoparib, tanto che ha cominciato ad arruolare pazienti per uno studio clinico di fase III e, in prospettiva, potrebbe dar vita a combo sperimentali per altri tipi di tumori, incluso quello ovarico, gastrico e al polmone non a piccole cellule.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)