Sono buoni i primi dati di efficacia del farmaco oncologico Novartis contro il Parkinson. Tasigna, indicato oggi per il trattamento contro il tumore del sangue, è stato infatti testato in un piccolo studio di fase 1 (durato 6 mesi) e realizzato grazie anche grazie alla collaborazione con la Fondazione intitolata all’attore Michael J Fox.
I dati dello studio, sebbene gli effetti non siano stati testati anche su un gruppo placebo, hanno mostrato un’efficacia nel modificare il livello di tossicità delle proteine legate alla progressione della malattia e anche un effetto potenziale sulla demenza a corpi di Lewy, complicanza associata al Parkinson.
In ambito oncologico, il meccanismo di azione di Tasigna, utilizzato a dosi molto basse, permette l’autodistruzione delle cellule cancerogene. I risultati preliminari sul Parkinson saranno al base di studi più importanti e grandi che il gruppo di ricerca vuole avviare seguendo standard rigorosi – e che partiranno nel 2017 – per determinare la sua reale efficacia contro la malattia neurodegenerativa.
Cautela è stata espressa dal Journal of Parkinson’s Disease per evitare la prescrizione off-label del farmaco, in una fase ancora troppo preliminare. Un monito utile anche al contenimento della spesa, visto che il farmaco Novartis è molto costoso (negli Stati Uniti, il costo è di 10.360 dollari al mese per il trattamento giornaliero con la dose da 800mg).