Un pancreas artificiale per i pazienti affetti da diabete di tipo 1. Parte da qui lo studio clinico che la Bigfoot Biomedical ha avviato per il suo innovativo device. Uno step importante che metterà la start-up di fronte al gigante biomedicale Medtronic, che di recente ha presentato all’FDA un dispositivo simile.
Qualora questa tecnologia rispondesse alle attese, non sarà più necessario per un paziente sottoporsi ai test giornalieri di controllo dell’insulina e dei livelli di zucchero nel sangue, perchè il dispositivo è in grado di somministrare automaticamente la dose appropriata di insulina, riproducendo artificilamente la funzione pancreatica.
“Trascorrere una vita intera con un trattamento giornaliero anti diabete 1 è irragionevole”, ha detto ill CEO della start-up, Jeffrey Brewer. “Le terapie – spiega – sono troppo care, complesse e richiedono massima attenzione da parte del paziente. Inoltre sono moltissime anche le difficoltà che i medici devono gestire giornalmente. Grazie a questo nuovo sistema sarà possibile cambiare la vita delle persone. È stato creato per stare meglio, è facile da usare sia per i pazienti sia per i medici e costa poco”.
Lo studio clinico coinvolgerà tre dei centri più importanti per lo studio e sviluppo del pancreas artificiale. I tre poli, situati tra la California e il Colorado sono la Stanford University School of Medicine in collaborazione con il Lucile Packard Children’s Hospital Stanford e lo Stanford Children’s Health a Palo Alto, il William Sansum Diabetes Center a Santa Barbara e il Barbara Davis Center for Diabetes all’Università del Colorado.