Non solo Novo Nordisk ed Eli Lilly. C’è una biotech che vuole dire la sua nel mercato dei farmaci per l’obesità. Si tratta di Zealand Pharma, danese come Novo, la cui pipeline ha convinto gli investitori al punto di raccogliere circa 212,5 milioni di dollari di finanziamenti, tra emissione di nuove azioni e intervento diretto di due fondi di investimento USA.
Il denaro raccolto sarà utilizzato per promuovere petrelintide e dapiglutide, due candidati i cui studi di fase IIb dovrebbero iniziare, rispettivamente, alla fine di quest’anno e all’inizio del 2025.
Petrelintide è un analogo a lunga durata d’azione dell’amilina, l’ormone responsabile della regolazione dell’omeostasi del glucosio che, inibendo lo svuotamento gastrico e il rilascio dell’ormone glucagone, induce nell’organismo il senso di sazietà.
La molecola ha fatto registrare una buona riduzione della perdita di peso nello studio di Fase I (NCT05613387) negli adulti in sovrappeso. I partecipanti magri e in sovrappeso che hanno ricevuto una singola dose di petrelintide – 0,7 mg, 1,4 mg e 2,4 mg per una settimana – hanno mostrato riduzioni medie del peso corporeo rispettivamente del 2,6%, 3,6% e 4,2%.
I partecipanti che hanno ricevuto 0,6 mg e 1,2 mg di petrelintide per sei settimane hanno invece mostrato riduzioni medie del peso corporeo rispettivamente del 5,3% e del 5,1%, quando il gruppo placebo si è attestato su una riduzione dello 0,4%.
Dapiglutide, invece, è un doppio agonista dei recettori del peptide glucagon-like (GLP-1/GLP-2). Il candidato farmaco è attualmente in uno studio di fase II, denominato DREAM, che sta valutando due dosi, 4 mg e 6 mg, somministrate per 12 settimane. Lo studio dovrebbe concludersi nel mese di agosto con 54 partecipanti arruolati.
Un altro candidato interessante della pipeline di Zealand è un survodutide, un doppio agonista a lunga durata d’azione del glucagone/GLP-1.
A novembre 2023 l’azienda danese ha avviato tre studi di fase III per valutare l’efficacia del candidato in pazienti sovrappeso o obesi.
