(Reuters Health) – Con 21 approvazioni da parte della FDA dall’inizio dell’anno, a fronte di 22 rilasciate in tutto il 2016, e 42 dell’EMA, il numero dei nuovi farmaci in commercio ha ripreso a crescere. Il rallentamento dello scorso anno, dunque, sarebbe stato solo un caso isolato, piuttosto che una frenata della produttività in ricerca e sviluppo. Nei primi cinque mesi del 2016, la FDA aveva dato l’ok solo a nove farmaci, mentre in Europa sono stati 31 i medicinali approvati fino a maggio dello scorso anno, per un totale di 81 nel 2016. I numero più alti dell’EMA sono dovuti al fatto che in Europa la lista comprende anche i generici. Una ripresa che non sorprende le aziende del settore. Secondo John LaMattina, ex responsabile della ricerca in Pfizer e membro del Consiglio di PureTech Health, le aziende stanno spostando gli investimenti dalla ricerca su prodotti di massa a farmaci più mirati e terapie più costose. Inoltre, “molte società biofarmaceutiche stanno andando verso il trattamento di patologie che spesso hanno una revisione accelerata, come malattie rare, diversi tipi di cancro e infezioni”. Il problema, semmai, sono i prezzi elevati, con alcuni nuovi trattamenti che costano più di 10mila dollari al mese, ma questa tipologia di medicinali non richiede sperimentazioni di grandi dimensioni e spesso proviene da laboratori di giovani aziende biotech. Dopo il picco registrato nel 2014 e nel 2015, il calo nel numero di nuove approvazioni dello scorso anno aveva preoccupato riguardo alla produttività dell’industria o a un rallentamento degli enti regolatori. Secondo QuintilesIMS, per come è messo il settore attualmente però, le industrie dovrebbero mantenere una media di 40-45 lanci l’anno fino al 2021.
I nuovi farmaci del 2017
Tra i nuovi farmaci approvati quest’anno ci sono diversi messi a punto da multinazionali che sono potenzialmente in grado di generare miliardi di dollari in vendite. Tra questi troviamo Kevzara (sarilumab), prodotto da Sanofi e Regeneron per il trattamento dell’artrite reumatoide e approvato lunedì scorso, che secondo le stime potrebbe arrivare a 5 miliardi di dollari di incassi entro il 2023, Ocrevus (ocrelizumab), il farmaco per la sclerosi multipla di Roche, con vendite da quattro miliardi di dollari, e durvalumab, l’antitumorale di AstraZeneca, che secondo le previsioni potrebbe arrivare a vendere quasi tre miliardi di dollari. Tra i farmaci in attesa di approvazione che sarebbero i più promettenti in termini di vendite abbiamo, invece, semaglutide, l’antidiabetico di Novo Nordisk, e una nuova terapia per la leucemia di Novartis, oltre a un vaccino contro l’herpes zoster virus, di GlaxoSmithKline. Mentre alcune aziende avrebbero avuto delle battute d’arresto, come Amgen e UCB, alle quali è stato bocciato il farmaco contro l’osteoporosi, che per problemi di sicurezza non sarà più approvato, per lo meno entro la fine di quest’anno.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)