Nonostante i dati non confermino le attese, la bilancia pende in positivo per Novartis se si guarda ai risultati, appena pubblicati, del Financial report relativo al Q2 del 2016 .Il colosso svizzero chiude il trimestre con 12,47 miliardi di dollari: un dato che, sebbene non negativo, non mostra crescite. Negativo invece il dato dei redditi di esercizio (- 8%) e anche in calo le azioni quotate a 1,23 dollari.
Se le buone notizie arrivano dal trattamento oncologico blockbuster Gleevec, nonostante l’ampia presenza di competitor sul mercato, più incerti sono i dati per Entresto, l’innovativo trattamento per l’insufficienza cardiaca. Gli investimenti fatti finora sono un dato negativo sui bilanci dell’azienda, ma le previsioni parlano di un guadagno di 200 milioni di dollari a breve termine. Stessa storia per il farmaco contro la psoriasi Cosentyx.
I dati di Entresto e la sfida di Cosentryx
Le vendite di Entresto hanno raggiunto quota 32 milioni di dollari in questo ultimo quarter, non rispettando quelle che erano le attese. Ma all’orizzonte è ipotizzabile un’inversione di tendenza, legata alle linee guida pubblicate dall’American College of Cardiology che non solo considera il farmaco solo un’opzione di trattamento, ma lo raccomandanoa ai medici nel trattamento di specifici pazienti. È su questo dato che Novartis stima di raggiungere 200 milioni di dollari di vendite.
Per Cosentryx, Novartis è decisa a puntare in alto. Lo stesso CEO Joe Jimenez crede nelle potenzialità di questo farmaco per il quale – spiega – “è giusto spendere di più per lanciarlo sul mercato”: Secondo Jimenez, infatti, sono due i 2 i grandi catalizzatori dell’azienda nell’arco dei prossimi 5 anni: Cosentys e Entresto.
Gli altri farmaci
Buoni i risultati degli altri prodotti: Tasigna, il follow-up di Gleevec, ha registrato un +15% (458 milioni di dollari), nonostante le difficoltà sul mercato legate alla presenza di molti generici. Gilenya, la pillola contro la sclerosi multipla, ha fatto registrare un +17%, con una crescita pari a 811 milioni di dollari. Il segno positivo è anche per i prodotti oncologici acquisiti da GlaxoSmithKline, tra cui la combinazione anti melanoma Tafinlae a Mekinist e per l’inibitore JAK – Jakavi – che Novartis commercializza fuori dagli Stati Uniti e che ha prodotto una crescita del 50% (146 milioni di dollari) grazie all’indicazione, nel campo delle malattie rare, per la mielofibrosi e per la policitemia vera.
Al di là dei singoli risultati, la questione ‘prezzi’ rappresenta un grosso ostacolo che Novartis deve fronteggiare, e che pesa soprattutto sulla Business Unit ‘Innovative Medicines’ che ha di fatto chiuso il quarter con un +1% . Un risultato non ottimale, legato anche alla sofferenza del mercato correlata ai generici che di fatto hanno causato un decremento del 25% sulle vendite suo farmaco oncologico di punt . L’impatto dei prezzi incide anche sull’andamento di Sandoz – divisione generici del gruppo Novartis – che però punta tutto sul lancio di 5 biosimilari entro il 2020.
A chiudere il cerchio dei risultati è la divisione oftalmica del gruppo (Alcon), che di fatto ha chiuso con una leggera flessione legata soprattutto al calo della domanda.