“E’ una vittoria in nome prima di tutto della salute dei cittadini. Esprimo tutta la mia soddisfazione per questa sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione alla Regione Toscana e afferma per la prima volta il principio dell’equivalenza terapeutica tra due farmaci che, pur diversi, hanno uguale efficacia per la cura di una patologia, in questo caso la maculopatia”. Queste le parole del governatore della Toscana Enrico Rossi. Si tratta di “una sentenza – aggiunge – che apre la strada ad altre analoghe scelte fatte per la salute dei cittadini e per l’equilibrio dei bilanci pubblici. Un conto è infatti riconoscere il valore di nuovi farmaci, vaccini ed innovazioni terapeutiche, che consentono guadagni di salute significativi (per esempio eradicando l’epatite C o prevenendo la meningite da meningococco C), magari anche nel campo delle malattie rare o orfane, un conto sono i prodotti maturi con efficacia similare che è giusto che siano messi in concorrenza tra loro”.
La sentenza del Consiglio di Stato, si sottolinea in una nota, ha dato torto a Novartis Pharma spa: nel 2015 l’azienda farmaceutica aveva fatto ricorso al Tar contro Regione Toscana, Estar (Ente per i servizi tecnico amministrativi regionali) e Aifa (Agenzia italiana del farmaco), per un bando di gara indetto dalla Regione nel settembre 2014 per la fornitura di medicinali contro la maculopatia. Il bando metteva in concorrenza due medicinali diversi: Lucentis, della Novartis (costo 902 euro), e Eylea, della Bayer (780 euro). I farmaci contengono principi attivi diversi, per questo Estar aveva chiesto all’Aifa il giudizio sulla loro “equivalenza terapeutica”. Giudizio che l’Aifa aveva espresso, stabilendo una “sostanziale sovrapponibilità sia di efficacia che di sicurezza” tra i principi attivi dei due farmaci (ranibizumab per il Lucentis e aflibercept per l’Eylea). Da qui il ricorso di Novartis, e la successiva sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione alla Regione Toscana