La FDA ha espresso parere positivo per l’uso di Zykadia (ceritinib), di Novartis, nel trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule, nei pazienti che esprimono una mutazione del gene ALK. Il farmaco dell’azienda svizzera entrerà dunque in competizione con il medicinale di Pfizer Xalkori (crizotinib). L’ente regolatorio americano ha basato l’approvazione sui dati di un trial clinico di fase III, secondo i quali Zykadia potrebbe raddoppiare la sopravvivenza libera da progressione a 16,6 mesi rispetto alla terapia standard, la chemioterapia a base di pemetrexed-platino. In precedenza il farmaco poteva essere usato solo nei pazienti in cui era fallito il trattamento con Xalkori. Ma a essere sotto pressione non sarà solo il farmaco di Pfizer. Anche Roche, con Alecensa, sta cercando di ottenere l’ok per il trattamento in prima linea dei pazienti. Novartis non sembra avere intenzione di fermarsi qui nell’espansione delle indicazioni terapeutiche. All’inizio dell’anno, per esempio, Zykadia ha avuto la designazione per il trattamento di pazienti ALK-positivi e con metastasi cerebrale.