(Reuters Health) – Dopo aver ottenuto l’ok dell’Unione Europea alla commercializzazione della nuova terapia genica contro la cecità, Novartis potrebbe trovarsi difronte alla questione prezzo, come negli USA, dove la somma di 850mila dollari è stata giudicata troppo costosa per Luxturna.
Luxturna, venduto da Spark Therapeutics negli USA e da Novartis nel resto del mondo, è una terapia per una malattia genetica rara che causa cecità in circa una persona su 200mila. All’inizio di quest’anno l’Institute for Clinical and Economic Review (ICER) statunitense l’ha giudicata troppo costosa e ha chiesto di abbassare il prezzo con sconti robusti.
Con l’ok dell’Unione Europea, Novartis deve ora convincere le autorità regolatorie dei singoli Paesi che il prezzo è giusto. Il NICE britannico, in passato, ha già fatto pressioni sulle aziende per abbassare i prezzi di alcune terapie innovative, come Biogen per Spinraza (750mila dollari), indicato nel trattamento dell’atrofia muscolare spinale (SMA).
Ma Luxturna potrebbe non incontrare queste difficoltà. Secondo l’analista di Zuercher Kantonalbank, Michael Nawrath, “se si considera che si tratta di una terapia una tantum che consente di prevenire una condizione che porta alla cecità, allora è probabile che il prezzo venga considerato accettabile”.
Le malattie rare sono diventate uno dei settori di punta di Novartis, da quando il CE, Vas Narasimhan,ha messo in atto la strategia di trasformare la società svizzera da una farmaceutica ad ampio raggio d’azione in una specializzata. Oltre all’accordo con Spark su Luxturna, Novartis ha nelle mani potenziali terapie geniche come un trattamento unico contro la SMA che potrebbe essere approvato nella prima metà del 2019.
Il candidato, AVXS-101, sarà probabilmente ancora più costoso di Luxturna, con un valore che probabilmente si aggirerà tra i quattro e i cinque milioni di dollari.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)