La non-compliance provoca 125 mila morti l’anno solo negli USA. È quanto emerge da una review pubblicata da Annals of Internal Medicine, secondo cui per le malattie croniche il tasso arriva a sfiorare il 50%. Almeno il 10% dei ricoveri negli Stati Uniti è legato all’assenza di compliance. Alcuni dati: un terzo dei pazienti che hanno avuto un trapianto di rene non prende i farmaci antirigetto, il 41% di chi ha avuto un infarto non tiene sotto controllo la pressione e metà dei bambini con asma non usa l’inalatore correttamente. “Tra le motivazioni c’è la tendenza a non prendere medicine quando non si hanno più i sintomi – spiega Lisa Rosenbaum del Brigham and Women’s Hospital di Boston – o anche la visione delle pillole come qualcosa di ‘oco naturale, come nel caso di un paziente che prima di un infarto aveva sostituito le statine con l’olio di pesce sebbene non ci siano prove scientifiche dell’efficacia. C’è una pressione costante verso scelte ‘naturali’ e l’enfasi su dieta ed esercizio convincono i pazienti che non c’è bisogno dei farmaci”.