A novembre 2018 MSD aveva annunciato che Keytruda si era dimostrato più efficace della chemioterapia allungando la vita di alcuni pazienti affetti da cancro esofageo. Ieri la big pharma ha comunicato i dati raccolti.
Il farmaco ha ridotto del 31% il rischio di morte nei pazienti con carcinoma della giunzione esofagea o esofagogastrica, i cui tumori esprimevano livelli di biomarker PD-L1, già trattati in precedenza con altre terapie.
In virtù di questi risultati, Keytruda è il primo farmaco della sua classe a mostrare un importante beneficio, in termini di sopravvivenza, in pazienti con le caratteristiche sopra citate.
Il successo ottenuto potrebbe anche essere consentire a Keytruda di diventare il primo farmaco della sua classe a ottenere un’approvazione per il cancro esofageo; una patologia che, nel 2018, ha fatto registrare, in tutto il mondo, 572.000 nuove diagnosi.
“Il cancro dell’esofago spesso progredisce in modo aggressivo, quindi siamo molto soddisfatti dall’alta percentuale, in termini di sopravvivenza, ottenuta da Keytruda in monoterapia in pazienti precedentemente già trattati”, osserva Roy Baynes, MSD SVP e responsabile globale dello sviluppo clinico.
MSD spera di aggiungere il cancro esofageo alle altre indicazioni già approvate per Keytruda come monoterapia, incluse quelle contro il cancro del polmone, il melanoma e il cancro alla vescica. “Stiamo continuando uno sforzo iniziato cinque anni fa per esplorare il pieno utilizzo della molecola in monoterapia e stiamo arrivando al punto in cui la maggior parte di questo lavoro è comiuto”, conclude Roger Perlmutter, Chief R&D di MSD.