In uno studio clinico di Fase III la somministrazione sottocutanea sperimentale di pembrolizumab (Keytruda) ha mostrato caratteristiche simili alla formulazione endovenosa, attualmente in uso. MSD sottoporrà questa evidenza alla FDA e ad altre autorità regolatorie.
La somministrazione sottocutanea di pembrolizumab combina la molecola biologica attiva con un enzima sviluppato dalla biotech sudcoreana Alteogen, che ne favorisce l’assorbimento da parte dell’organismo.
Lo studio di Fase III ha testato le due versioni di pembrolizumab con la chemioterapia in persone affette da carcinoma polmonare non a piccole cellule.
I livelli ematici del farmaco, obiettivo principale dello studio, sono risultati simili nei controlli periodici, anche prima della somministrazione della dose successiva, sia per la versione sottocutanea che per quella endovenosa. Gli endpoint secondari di sicurezza ed efficacia si sono rivelati “generalmente coerenti”, come ha dichiarato MSD.