A MSD piace la riforma fiscale varata dal governo degli Stati Uniti. Tuttavia quest’anno la pharma americana prevede una flat tax compresa tra il 19% e il 20%, contro il 17% di Pfizer, il 18% di Lilly, il 16,5 -18% di Johnson & Johnson e il 9% di AbbVie. Nel 2017, l’aliquota fiscale di MSD è stata del 19,1%. Il management spiega questa scelta con la volontà di mantenere la stessa aliquota dello scorso anno, scesa di tre punti percentuali rispetto al 22% del 2016. Nelle previsioni dei dirigenti dalla riforma fiscale MSD trarrà un vantaggio di “alcuni punti” percentuali. MSD ha complessivamente registrato un soddisfacente Q4 2017, con 10,4 miliardi di dollari guadagnati dalle vendite, cifra dell’ 1% inferiore rispetto alle attese. La pharma del New Jersey prevede di spendere, nei prossimi 5 anni, 12 miliardi di dollari in capital project, di cui 8% negli USA.
Keytruda a gonfie vele
Per quanto riguarda i farmaci in pipeline, Keytruda ha continuato la sua impressionante ascesa incassando 3,8 miliardi di dollari. I ricavi nel quarto trimestre hanno superato le aspettative degli analisti di 27 milioni di dollari. In Europa i biosimilari hanno fortemente contrastato le vendite di Remicade (commercializzato con Janssen), scese del 31%. Zostavax, vaccino contro l’herpes zoster, ha subito un forte calo delle vendite negli USA sotto la spinta di Shingrix di GlaxoSmithKline. Nel quarto trimestre ha perso il 45% degli incassi, ossia 121 milioni di dollari, anche in virtù del pronunciamento dei CDC, che hanno raccomandato l’utilizzo di Shingrix rispetto a Zostavax. Infine il cyber-attacco del 2017 è costato complessivamente a MSD 260 milioni.