Sacituzumab tirumotecan, coniugato anticorpo-farmaco di MSD, ha fatto registrare brillanti performance in due studi che lo hanno valutato rispettivamente nella terapia del tumore del polmone e in quella del cancro alla mammella.
Si tratta dello studio di Fase II in aperto (NCT05351788) – che ha arruolato pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato – e dello studio di Fase III (NCT05347134), in cui sacituzumab tirumotecan è stato impiegato in pazienti con carcinoma mammario triplo negativo avanzato o metastatico.
I risultati dei due studi saranno presentati in occasione del congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), che si terrà a Chicago dal 31 maggio al 4 giugno. Sacituzumab tirumotecan è un anticorpo mirato all’antigene 2 della superficie delle cellule del trofoblasto (TROP2), collegato a un payload inibitore della topoisomerasi I derivato dal belotecan.
Lo studio sui pazienti NSCLC
Nello studio di Fase II (NCT05351788) sacituzumab tirumotecan è stato valutato in combinazione con l’anticorpo monoclonale KL-A167 in pazienti con NSCLC naïve al trattamento. I pazienti non sono stati randomizzati a ricevere 5 mg/kg di sacituzumab tirumotecan ogni tre settimane (Q3W), in aggiunta a 1.200 mg di KL-A167 Q3W (coorte 1A) o 900 mg di KL-A167, una volta ogni due settimane (coorte 1B).
Al 2 gennaio 2024, i 40 partecipanti della coorte 1A – che hanno avuto un follow up mediano più lungo di 14 mesi – hanno dimostrato un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 48,6% e una sopravvivenza mediana libera da progressione (PFS) di 15,4 mesi. I 63 pazienti della coorte 1B – che hanno avuto un follow-up mediano di soli 6,9 mesi – non hanno raggiunto la PFS mediana, ma hanno avuto un tasso di PFS a sei mesi dell‘84,6% e un ORR del 77,6%.
Un paziente della coorte 1B ha interrotto lo studio per ipersensibilità al farmaco. Gli eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o 4, comunemente osservati, comprendevano una riduzione della conta ematica, neutropenia, leucopenia e anemia, oltre a rash ed eruzioni da farmaco.
Lo studio sui pazienti con carcinoma mammario
Lo studio di Fase III (NCT05347134), ha confrontato sacituzumab tirumotecan con la chemioterapia in 263 pazienti con carcinoma mammario triplo negativo localmente ricorrente o metastatico. Sulla base di un’analisi ad interim con un cut-off dei dati al 21 giugno 2023, lo studio ha raggiunto l’endpoint primario di PFS dimostrando una riduzione del 69% del rischio di progressione o di morte.
Sulla base delle revisioni centrali indipendenti in cieco (BICR), il coniugato anticorpo-farmaco ha una PFS mediana di 5,7 mesi rispetto a una PFS mediana di 2,3 mesi registrata con la chemioterapia. Sacituzumab tirumotecan ha avuto un ORR del 43,8%,rispetto a un ORR del 12,8% registrato con la chemioterapia.
Al 30 novembre 2023, con un follow-up mediano di 10,4 mesi, la OS mediana non è stata raggiunta nel gruppo di terapia con sacituzumab tirumotecan, rispetto a una OS mediana di 9,4 mesi con la chemioterapia. Gli eventi avversi comuni comprendevano una diminuzione dell’emocromo simile a quella dello studio di Fase II sul NSCLC.
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