Le big pharma hanno ricominciato a spingere forte sull’acceleratore delle M&A.
All’inizio di questa settimana MSD si è aggiudicata Prometheus Biosciences con una transazione da 10,8 miliardi di dollari. Mercoledì 19 aprile ha risposto GSK, che ha offerto 2 miliardi di dollari per Bellus Health.
Secondo Moody’s Investor Services le due operazioni rappresentano l’atteso segnale di ripresa del settore delle acquisizioni e delle fusioni, che in questi primi mesi del 2023 annovera anche le operazioni Pfizer/ Seagen e Amgen/Horizon Therapeutics, andate in porto rispettivamente per 43 e 27,8 miliardi di dollari.
L’agenzia di rating ritiene che l’attività di M&A rimarrà elevata nei prossimi 18 mesi, soprattutto a causa delle scadenze di molti brevetti e della pressione sui prezzi che caratterizzano il mercato americano.
Tra le big pharma che probabilmente effettueranno acquisizioni Moody’s cita Bristol Myers Squibb, Royalty Pharma e ancora MSD.
AbbVie, Biogen, Gilead, Pfizer e Viatris sono accreditate di un potenziale moderato di accordi, mentre Amgen, Eli Lilly, Johnson & Johnson e Regeneron avrebbero meno probabilità di effettuare acquisizioni.
Riflettori puntati in particolare su MSD; l’acquisto di Prometheus sarebbe il preannuncio di un’operazione di portata più ampia. “Sebbene la strategia di MSD sembri essersi recentemente spostata verso operazioni di dimensioni medio-piccole, riteniamo che la società potrebbe perseguire opportunisticamente un’operazione più grande”, scrive Moody’s nel suo rapporto.
Prometheus garantirà a MSD una maggiore presenza nel settore immunologico grazie a PRA023, un anticorpo monoclonale anti-TL1A per la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, anche se il debutto sul mercato del farmaco non è previsto a breve.