Lunedì 9 marzo il Consiglio di Amministrazione di MolMed ha esaminato e approvato il progetto di Bilancio 2019.
Il Totale Ricavi operativi risulta pari a Euro 36.272 migliaia , in crescita del 21,4%, o di Euro 6.392 migliaia, rispetto all’esercizio precedente (Euro 29.880 migliaia nel 2018), durante il quale erano stati rilevati ricavi per Euro 4.223 migliaia largamente derivanti dal contratto di licenza e commercializzazione di Zalmoxis con Dompé, risolto nel 2018.
Il significativo incremento dei ricavi deriva dallo sviluppo del business conto terzi, che registra Ricavi di vendita per Euro 34.338 migliaia, in crescita del 41,8% rispetto all’esercizio precedente (Euro 24.224 migliaia nel 2018).
Questo risultato è stato raggiunto grazie all’espansione del portafoglio clienti, in particolare con l’ingresso a metà 2018 del progetto oncologico di GSK, e grazie ai nuovi progetti acquisiti dai clienti già esistenti.
Gli altri ricavi operativi risultano pari a Euro 1.934 migliaia (Euro 1.433 migliaia nel 2018), con un incremento di Euro 501 migliaia o del 35,0%, prevalentemente a seguito delle maggiori attività di ricerca e sviluppo svolte nel 2019 eleggibili a beneficiare del credito di imposta ai sensi del “Decreto 27 maggio 2015 attuazione del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo”.
L’EBITDA evidenzia un risultato positivo di Euro 3.297 migliaia, in miglioramento di Euro 5.515 migliaia (+248,7%) rispetto all’EBITDA negativo per Euro 2.218 migliaia registrato nel 2018.
Questo incremento – si legge nel comunicato stampa – va attribuito, oltre che alla crescita dei ricavi delle attività CDMO e della marginalità associata alle attività di sviluppo e produzione conto terzi, anche alla riduzione dei costi di ricerca sui prodotti proprietari, per effetto in parte della decisione di ritirare Zalmoxis e di interrompere lo studio clinico TK-008, ma anche di una maggiore focalizzazione nelle principali attività legate alle terapie CAR. I costi diretti di ricerca e sviluppo sui prodotti proprietari, si sono infatti attestati a Euro 5.971 migliaia nel 2019 rispetto a Euro 7.593 migliaia nel 2018.
Il Risultato Netto dell’esercizio è pari a una perdita di Euro 427 migliaia, in miglioramento di Euro 3.696 migliaia o del 89,6% rispetto alla perdita dell’esercizio precedente, pari a Euro 4.123 migliaia.
“Il 2019 può essere considerato l’anno della svolta per MolMed- commenta l’Amministratore Delegato Riccardo Palmisano– nonostante la scelta di ritirare Zalmoxis dal mercato, l’anno si è concluso per la prima volta nella storia della Società con il raggiungimento di un EBITDA largamente positivo. Allo stesso tempo l’attività di sviluppo e produzione conto terzi è diventato il business principale di MolMed, che mantiene l’attività di ricerca e sviluppo su una pipeline proprietaria concentrata unicamente nell’area delle terapie CAR, ma con una strategia diversa rispetto al passato, mirata al raggiungimento di una prova di concetto clinica che, in caso di risultati promettenti, consenta di cedere i prodotti a società terze in grado di sostenere gli ingenti investimenti necessari alla fase più avanzata della ricerca e della commercializzazione”.
“L’attività di CDMO – continua Palmisano – ha rafforzato nel 2019 il trend di forte crescita che ha caratterizzato l’ultimo triennio, confermando la lungimiranza delle scelte operate negli scorsi anni dalla Società, e la capacità della Società di far leva e rispondere a un contesto globale in cui l’arrivo delle prime terapie avanzate sul mercato e il crescente numero di studi clinici in terapie geniche e cellulari hanno determinato un forte squilibrio tra domanda e offerta a livello globale di competenze e capacità produttive”.
“Grazie all’esperienza e alle competenze maturate in questi anni, anche lavorando sui propri prodotti – conclude Palmisano – oggi MolMed è riconosciuta tra i leader mondiali nel settore delle terapie avanzate, capace di attirare sempre più clienti da Stati Uniti, UK e Francia, oltre che dall’Italia. Forti di questi risultati, la nostra strategia CDMO segue oggi due direttrici, finalizzate a garantire una crescita sostenibile a doppia cifra per i prossimi anni: innanzitutto proseguire negli investimenti tecnologici per aumentare l’offerta sia in termini quantitativi (larga scala) che qualitativi (nuovi servizi); parallelamente perseguire l’acquisizione di nuovi progetti di sviluppo e produzione, sia ampliando la collaborazione con gli attuali partner, come già avvenuto nel corso degli ultimi due anni, sia acquisendo nuovi clienti in area sviluppo e produzione di vettori virali e cellule. Allo stesso tempo, in area pipeline proprietaria, proseguiremo lo sviluppo clinico del nostro CART CD44v6, già iniziato nel Q4 2019 con l’arruolamento dei primi pazienti, e valuteremo il potenziale dei progetti early stage entro la fine del Q1 2020 sulla base di una serie di test attualmente in corso”.