(Reuters Health) – Merck KGaA apre alle collaborazioni per continuare a sviluppare trattamenti sperimentali tra cui tepotinib, la terapia per via orale contro il tumore del polmone, e una cosiddetta proteina di fusione bifunzionale in fase precoce di sviluppo, che mira ad aiutare il sistema immunitario nella lotta contro le cellule tumorali. E l’azienda tedesca sarebbe interessata anche a offerte di licenza per finanziare i trialsclinici. A dichiaralo è stato lo stesso responsabile del settore R&D della pharma tedesca, Luciano Rossetti, anche se l’azienda non ha rivelato i nomi dei potenziali partners. Per la prima volta, dopo diversi anni, Merck KGaA ha una pipeline di farmaci promettenti, ma un calo del profitto operativo starebbe costringendo Merck a trovare nuovi modi per finanziare lo sviluppo farmaceutico. L’azienda presenterà i primi dati di fase II su tepotinib all’American Society of Clinical Oncology (ASCO) che si terrà a giugno a Chicago; dati che mostrerebbero come il farmaco sia in grado di bloccare una mutazione genetica che porta alla crescita tumorale in alcuni casi di cancro del polmone. Gli analisti prevedono vendite per il 2030 di 530 milioni di euro. La proteina di fusione bifunzionale, che combina il medicinale immunoterapico approvato Bavencio con un secondo “innesco” a livello immunitario, è ancora in fase 1 di sperimentazione. Tra i farmaci interessanti di Merck KGaA c’è anche evobrutinib, inibitore BTK, progettato per bloccare i globuli bianchi nella loro risposta immunitaria contro cellule sane. Attualmente è in fase II di sperimentazione, ma potrebbe conoscere un potenziale ampio utilizzo nel mercato delle malattie autoimmuni, tra cui artrite reumatoide, sclerosi multipla e lupus.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)