Il mercato dei farmaci nelle farmacie italiane fa registrare numeri in crescita, seppur contenuta: nel secondo trimestre del 2024 (aprile-giugno) sono state vendute 444,6 milioni di confezioni per un valore di 4,5 miliardi di euro. Quanto all’ultimo anno mobile (luglio2023-giugno2024) sono stati dispensate circa 1,79 miliardi di confezioni di farmaci SSN e di auto-acquisto, per un valore di 17,9 miliardi di euro, escluso il canale DPC. Nel primo trimestre le crescite sono state di +1,5% a volumi e +2,5% a valori, con performance particolarmente brillanti per un farmaco antidiabete orale e un vasoprotettore, utile per disturbi come gambe pesanti (tipico disturbo estivo) ed emorroidi. Nell’ultimo anno mobile le variazioni risultano inferiori, pari a -0,63% a volumi e +1,15% a valori. E’ quanto emerge da un’analisi di Pharma Data Factory (PDF), che vanta la raccolta dei dati di sell-out della banca dati più puntuale ed estesa del mercato, con il 95% di farmacie monitorate e una rilevazione dei consumi reali di farmaci in Italia.
“Il mercato dei farmaci diminuisce leggermente a volumi anno su anno – commenta Giorgio Cenciarelli, Ceo di PDF – ed aumenta invece, seppur limitatamente, a valori e a volumi nella trimestrale. Anche per questo periodo di analisi possiamo dunque definirne l’andamento come in crescita, con dati di sensibile aumento per alcuni prodotti, in parte legati alla stagionalità, altri al forte aumento del trend di consumo, mi riferisco in particolare a semaglutide che come sappiamo è una molecola che sta facendo registrare risultati clinici ed economici da record in diversi ambiti”.
Per quanto riguarda le prime 10 classi terapeutiche, le più vendute (a valori) nel II trimestre 2024 risultano i farmaci per il sistema renina-angiotensina (301 mln nel II trimestre 2024 vs 308 mln nel II trimestre 2023, in calo del 2,6%), medicinali liporegolatori-antiateroma (288 nel II trimestre 2024 vs 265 mln nel II trimestre 2023, in aumento dell’8,6%), seguiti dagli antiacidi (244 mln vs 246, -0,9%), antiasma e Bpco (242 vs 227 mln, +6,4%), psicolettici (stabili a 199 mln), analgesici (stabili anche loro a 199 mln), gli antibatterici sistemici (185 mln vs 180 mln, +2,7%), gli antidiabete (173 mln vs 168, +3,3%), gli antinfiammatori (166 mln vs 164 mln, +0,9%), gli psicoanalettici (160 mln vs 156 mln, +2,4%).
Analizzando poi i primi 10 farmaci per sell-out sempre a valori nel II trimestre 2024, primeggia, come nelle precedenti rilevazioni, l’analgesico Tachipirina (66 milioni di euro vs 65,2 mln, +2,2%), seguito dall’antibiotico Augmentin (37 vs 38 mln, -2,3%), il vitaminico Dibase (36 vs 37 mln, -3,4%), l’antiasma-Bpco Foster (28 vs 30 mln, -6,5%), l’antidiabetico Rybelsus (26,9 mln vs 15,4, +75%), Enterogermina fermenti lattici (23,5 vs 24,7 mln, -4,6%), lo psicolettico Xanax (23 vs 23,7 mln, -2,9%), Normix per disturbi intestinali (21,7 vs 23 mln -5,3%), Cardioaspirina (stabile a 21,5 mln), l’antiasma-Bpco Revinty Ell (21,3 mln vs 20,2, +5,5%), Dalfon antivaricosi (21,2 mln vs 17,9, +18,4%).
I due farmaci dalle performance più estreme sono stati dunque l’antidiabetico orale Rybelsus (semaglutide, che promuove anche la perdita di peso) in crescita del 75% nel II quarter 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, e Daflon in crescita del 17% nel II quarter 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare Rybelsus risulta in crescita del 74% per il genere femminile e del 78% per il genere maschile con distribuzione quasi omogenea per classi di età. Daflon è in crescita del 16% per il genere femminile e del 19% per il genere maschile, anche in questo caso con distribuzione quasi omogenea per classi di età.