Con i dati alla mano che mostrano un’elevata efficacia su malati mai trattati con chemioterapia, Roche si appresta a far partire studi in fase avanzata per due cocktail di farmaci contro il melanoma, che comprendono la nuova immunoterapia messa a punto dall’azienda svizzera, Tecentriq (atezolizumab). I risultati, presentati lunedì 7 novembre, riguardano in realtà sperimentazioni condotte su pochi pazienti, ma la loro evidenza clinica incoraggia Roche ad andare avanti.
Gli studi
In uno studio su 30 pazienti mai trattati e con un melanoma BRAF positivo, l’inibitore del PD-L1, Tecentriq, è stato testato in associazione con Cotellic (cobimetinib) – un inibitore della proteina che stimola la normale divisione cellulare MEK – e con Zelboraf (vemurafenib), che blocca la proteina BRAF. Dai risultati dello studio di fase Ib è emerso che la combinazione dei tre farmaci è efficace nell’83% dei pazienti, con tre casi in cui si è verificata una risposta completa. Inoltre, la terapia sarebbe stata ben tollerata, con un 40% dei pazienti che ha avuto effetti collaterali risolvibili con “interventi appropriati”. In un secondo studio, sempre di fase Ib, sono stati presi in considerazione 22 pazienti con melanoma che non erano stati precedentemente trattati. In questo caso, il cocktail a base di Trecentriq e Cotellic sarebbe stato efficace sia nei pazienti con mutazione del gene BRAF, sia in quelli che non presentano questa mutazione. Il tasso di risposta è stato inferiore a quello registrato nell’altro studio (45%), ma la sperimentazione avrebbe fornito dati positivi sulla sopravvivenza. La combinazione dei due farmaci , infatti, avrebbe contrastato la progressione del cancro per 12 mesi, in particolare 15,7 mesi nei pazienti BRAF-positivi e 11,9 nel gruppo non-BRAF.
“Siamo incoraggiati da questi primi risultati che mostrano un’alta percentuale di risposta tra le persone trattate”, ha dichiarato il Chief Medical Officer di Roche, Sandra Horning, in un comunicato. Somministrati insieme, i tre farmaci potrebbero determinare un ampliamento della tipologia di pazienti da trattare, oltre ad aumentare le vendite. Attualmente, ciascuno dei due farmaci somministrati insieme a Tecentriq è indicato per uno specifico gruppo di malati. Zelboraf è approvato in monoterapia per i pazienti con melanoma BRAF-positivo, mentre Cotellic è utilizzato insieme al precedente per evitare il problema della resistenza che tende a sorgere con gli inibitori della BRAF. Zelboraf, approvato nel 2011, è il più venduto dei tre, con circa 150 milioni di euro incassati nei primi nove mesi di quest’anno. Tecentriq è il secondo, con 71 milioni di euro, e Cotellic è l’ultimo, con poco meno di 28 milioni. In realtà Roche si sta spingendo molto oltre nelle sperimentazioni, con quasi quaranta trials clinici su varie combinazioni di farmaci oncologici. E Roche proprio sul melanoma per cercare di contrastare il probabile prossimo ingresso nel mercato dei biosimilari di Rituxan, Herceptin e Avastin, tre blockbuster dell’azienda svizzera. Oltre a testare la combinazione dei propri medicinali, Roche ha stretto collaborazioni con altre aziende per testare vari cocktail. E una ventina di trials clinici di combinazioni di farmaci includono proprio Tecentriq, l’immunoterapia approvata prima per il cancro della vescica e poi per quello del polmone, proprio lo scorso mese di ottobre.