I medici consultano sempre più spesso internet alla ricerca di informazioni su farmaci e terapie. Secondo il rapporto annuale Media Vitals dell’agenzia americana CMI/Compas, il 70% dei camici bianchi utilizzerebbe un motore di ricerca, preferibilmente Google, per ottenere informazioni di settore. Tra tutti gli specialisti, poi, gli oncologi, con il 46% che utilizza internet almeno quattro volte al giorno, sarebbero i più attivi online. Ma i metodi di informazione tradizionali, come le visite dei rappresentanti, le e-mail dedicate o le riviste, restano comunque una delle principali fonti di notizie.
Il rapporto del 2016 ha esaminato le abitudini dei medici per raccogliere le informazioni. In particolare, gli esperti hanno indagato sei diverse aree di specializzazione: medicina di base, oncologia, dermatologia, cardiologia, pneumologia e neurologia. Alla domanda su quali mezzi utilizzavano per avere informazioni rapidamente, entro dieci minuti, la ricerca su internet era la preferenza più votata dai medici. Tuttavia, quando hanno più tempo, uno o due giorni, gli specialisti continuano a preferire le fonti tradizionali, come riviste, colleghi, siti professionali e rappresentanti farmaceutici. “È interessante notare che i medici non si rivolgono a database di farmaci o strumenti di riferimento specifici online, ma le informazioni le cercano sempre attraverso i motori di ricerca – ha dichiarato Susan Dorfman, responsabile commerciale di CMI/Compas -. Questo significa che mancano contenuti appropriati”. Il marketing farmaceutico deve sempre assicurarsi che i contenuti siano ottimizzati per la ricerca, ma secondo l’esperta, considerare anche la varietà di fonti e fornire informazioni su più canali è importante. Ogni medico, poi, ha il suo metodo. Per esempio, i medici di base, per approfondire le loro conoscenze nel lungo termine, hanno dichiarato di preferire le e-mail delle aziende farmaceutiche. Per quanto riguarda le visite dei rappresentanti, il rapporto ha evidenziato che il calo degli studi medici che vietano le visite degli informatori si è stabilizzato e il 52% dei medici vedrebbe i rappresentanti senza restrizioni. Tuttavia, i medici, sempre più spesso, limitano le visite a determinati giorni e solo su appuntamento. L’indagine, infine, ha indagato su quanto rapidamente i medici adottano nuovi trattamenti. I più propensi a cambiare terapie sono oncologi, cardiologi e pneumologi, mentre i dermatologi tendono ad aspettare tre o quattro mesi prima di prescrivere nuovi farmaci.