Più di nove medici di famiglia su dieci riceve in studio gli informatori scientifici, figure professionali incaricate di illustrare le caratteristiche dei prodotti farmaceutici, e gli incontri sono anche piuttosto frequenti, in media oltre 6 a settimana. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), su un campione di 512 iscritti. Scarica lo studio della Fimmg
La relazione tra medici di famiglia e informatori farmaceutici, nonostante il sempre più frequente utilizzo di nuove tecnologie, rimane basata su un rapporto fiduciario. Oltre l’80% dei professionisti si dice favorevole alla modalità tradizionale, ovvero visita in studio (che il 95% di loro dichiara di ricevere), congressi e convegni. Il numero degli accessi in studio da parte degli informatori, con una media nazionale di 6,5 accessi settimanali per medico, è maggiore al Sud (8,6 contro i 5,2 al Nord).
Negativo il giudizio riferito sulle esperienze di contatto per via telefonica: la maggioranza dei medici pensa che non sia proficua dal punto di vista informativo, né che faccia risparmiare tempo. Ben accolti invece l’accesso a portali e servizi informativi offerti dalle aziende e le newsletter dedicate all’informazione medico-scientifica, giudicati positivamente da oltre il 60% del campione.
Parere nettamente negativo invece se tali informazioni sono veicolate dai social network, nonostante il 42% del campione riveli di avere un profilo attivo (77% Facebook, 6% Twitter, 6% Google plus). “La visita in studio – spiega Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi della Fimmg – appare ancora preferita. Il medico sembra disponibile a ricevere online l’informazione sul farmaco, ma più restio a utilizzare per questo le modalità più avanzate, come quelle dei social”.