Un programma in fase II di sviluppo nel trattamento della sindrome di Tourette, una piattaforma di scoperta per farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale e un centro di ricerca negli USA specializzato in biotecnologie.
Sono i tre asset sui quali metterà la mani Lundbeck grazie a un accordo da 250 milioni di dollari per acquisire Abide Therapeutics, società biotech californiana.
Nell’ambito dell’accordo, inoltre, l’azienda danese ha messo sul piatto altri 150 milioni di dollari, in caso di raggiungimento di obiettivi chiave in fase clinica.
La scelta di puntare alle acquisizioni per ricostruire una pipeline è la strategia definita dal nuovo CEO, Deborah Dunsire, dopo una serie di delusioni in ambito clinico, come il fallimento di AF35700 nel trattamento della schizofrenia resistente alle terapie o di Rexulti, in studio in fase avanzata nei pazienti Alzheimer con agitazione.
Abide ha trascorso gli ultimi otto anni lavorando sugli enzimi serina idrolasi, una vasta e diversificata classe di proteine coinvolta nella coagulazione del sangue, nella digestione, nella signaling del sistema nervoso, nell’infiammazione e nel cancro.
La società californiana ha così scoperto un inibitore della serina idrolasi monoacilglicerolo lipasi (MGLL), ABX-1431.
Secondo Lundbeck, il ruolo svolto da questo enzima nel signaling degli endocannabinoidi potrebbe portare a miglioramenti in diverse condizioni psichiatriche e neurologiche. E Abide sta conducendo studi clinici di fase I e IIa nel dolore neuropatico e nella sindrome di Tourette, rispettivamente.