L’intelligenza artificiale rivoluziona la medicina legale. A Roma un convegno su rischi e benefici

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L’Intelligenza artificiale è destinata ad assumere un ruolo sempre più rilevante nella medicina e, conseguentemente, anche per la medicina legale. Se da un lato non si può certo dubitare dell’apporto che potrà fornire in senso positivo, consentendo di effettuare valutazioni più precise e accurate, dall’altro però propone nuovi orizzonti etici, nuovi rischi e nuove sfide. Come tutte le novità tecnologiche è allora fondamentale intervenire tempestivamente sulla formazione dei professionisti destinati a doversi comunque confrontare con la nuova intelligenza informatica.

La comprensione degli effetti, positivi e negativi, e delle ricadute pratiche dell’intelligenza artificiale in ambito medico-legale possono aiutare a governare una tecnologia destinata a cambiare la professione. A dirlo è Paola Frati, Professore Ordinario di Medicina Legale della Sapienza Università di Roma in occasione dell’apertura del convegno dal titolo “Gli scenari gestionali e assicurativi nella sanità Italiana” in programma l’8 e il 9 giugno presso le aule dell’Università Sapienza di Roma.

La formazione sarà al centro della due giorni romana dedicata alla medicina legale: dalla valutazione del danno alla persona, alla gestione del rischio e la sicurezza delle cure alla luce della crescente implementazione dell’intelligenza artificiale, fino alle nuove forme di danno alla persona come quelle connesse con la “perdita di chances” e i danni in condizioni soggettive particolari (nell’anziano ed in età pediatrica) e quelli inerenti alla sfera psichica. Questi sono solo alcuni dei tanti temi ad oggi attuali e fortemente dibattuti in Italia in ambito di medicina legale, che vengono posti al centro della due giorni di Convegno.

“Non mancherà di essere trattata una attenta focalizzazione sullo stato dell’arte della responsabilità in ambito sanitario”, osserva Vittorio Fineschi, Professore Ordinario di Medicina Legale alla Sapienza Università di Roma, alla luce dei decreti mai promulgati e in una ottica di valutazione delle poste attive e passive che a distanza di sei anni dalla applicazione pratica della legge 24/2017 possono essere così discusse. Così come è da sottoporre a minuto esame l’ottica preventiva della legge stessa, e se il portato legislativo ha avuto effettiva ricaduta operativa, con la gestione del rischio clinico come obiettivo primario di prevenzione e di calmieramento del contenzioso medico-legale nell’ambito sanitario.

Con i responsabili scientifici Paola Frati e Vittorio Fineschi, a fare il punto sugli “scenari assicurativi e gestionali nella sanità italiana”, anche ma non solo in considerazione del contributo dell’intelligenza artificiale, ci saranno le più importanti associazioni operanti in ambito medico-legale, Enti assicurativi e previdenziali e i giovani medici legali della Consulta.

Il Convegno annuale con le tematiche affrontate e le figure coinvolte, sarà quindi l’occasione per la presentazione di una nuova proposta di percorso di consenso, elaborata dalla Società Scientifica di riferimento (SIMLA) attraverso la quale sarà elaborata una nuova tabella valutativa dei danni da 10 a 100%.

Nell’ambito dell’argomento intelligenza artificiale, gli esperti esamineranno lo “stato dell’arte” nella pratica applicazione medico-legale, quindi nei differenti settori dell’attività dalla patologia forense alla valutazione del danno alla persona, passando quindi allo studio degli elementi di criticità emersi da tali contesti operativi, fino alla predisposizione di un documento, attraverso una sessione parallela in larga parte gestita da giovani specialisti del settore (medico-legali ed esperti di intelligenza artificiale) che focalizzi temi, modalità e futuri svolgimenti della ricerca scientifica mediante l’ausilio degli strumenti informatici intelligenti.

Il Congresso annuale si conferma così un’occasione formativa importante per il miglioramento delle conoscenze, per l’analisi delle criticità e per l’acquisizione di strumenti applicativi utili per un avanzamento nella specifica attività professionale di chi è impegnato nell’esercizio della medicina legale a 360° (libera professione, strutture del servizio sanitario nazionale, istituti assicurativi pubblici, assicurazioni private) e anche per i riflessi scientifici relativi alla ricerca ed alla pubblicistica di pertinenza prevalentemente accademica.

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