Due società europee di Venture Capital, specializzate nel settore sanitario, hanno annunciato alcuni giorni fa di aver raccolto centinaia di milioni di euro in fondi pronti per investimenti nelle LifeSciences.
Forbion ha dichiarato di aver raccolto 750 milioni di euro per chiudere il Forbion Ventures Fund VI, dedicato a nuove aziende nelle prime fasi di sviluppo. La Venture Capital ha inoltre raccolto 600 milioni di euro per il Forbion Growth Opportunities Fund II, che si occupa di investimenti in aziende di LifeSciences in fase consolidata.
Nel frattempo, Gilde Healthcare ha annunciato che investirà 600 milioni di euro nel suo fondo Venture&Growth VI che si concentrerà “su aziende in crescita che sviluppano soluzioni per una migliore assistenza a costi inferiori”. Complessivamente, Gilde Healthcare ha raccolto 1,5 miliardi di euro in tre fondi negli ultimi tre anni.
La notizia dei nuovi investimenti sembra essere un segnale di cambiamento del trend che ha caratterizzato il 2022. I grandi investimenti nelle aziende di biotecnologia hanno infatti subito una flessione nell’ultimo anno. Le startup che hanno raccolto finanziamenti di serie A nel 2021, quando gli investimenti erano ancora in piena espansione, stanno riscontrando un minore interesse per round di finanziamenti di serie B con le stesse valutazioni.
Le aziende che contavano di quotarsi in Borsa in tempi brevi si trovano ora ad affrontare quella che alcuni analisti definiscono “indigestione” del mercato.
Anche i dati del primo trimestre 2023 mostrano un deciso calo rispetto alla quantità di finanziamenti che si è riversata nel settore negli ultimi anni.
“Si tratta di una conseguenza dell’eccesso di finanziamenti che si è verificato per anni e dell’inevitabile abbassamento del livello di qualità”, scrive nel suo blog Bruce Booth, partner di Atlas Venture, “Questo nuovo ridimensionamento, si spera, aiuterà a risolvere questi eccessi. Di certo, c’è molta liquidità pronta per essere impiegata”.