La Fondazione della pharma danese Novo Nordisk investirà 200 milioni di dollari per mettere a punto un computer quantistico in grado di risolvere alcuni dei problemi scientifici più impegnativi nello sviluppo di nuovi farmaci e tecnologie “verdi”.
La sovvenzione della Novo Nordisk Foundation finanzierà una collaborazione di ricerca della durata di 12 anni con il Niels Bohr Institute dell‘Università di Copenhagen. Dovrebbe coinvolgere anche scienziati di istituzioni accademiche di Stati Uniti, Paesi Bassi, Danimarca e Canada.
“Vogliamo creare un centro di potere internazionale nella ricerca quantistica, un campo con un enorme potenziale”, dichiara Mads Krogsgaard Thomsen, CEO della Novo Nordisk Foundation.
Il programma mira a costruire un computer quantistico “pienamente funzionale e applicabile in modo generale” nel settore delle life science: un obiettivo che il responsabile del programma, il professor Peter Krogstrup Jeppesen dell’Istituto Niels Bohr, ha paragonato come difficoltà allo sbarco sulla luna dell’Apollo negli anni ’60.
Tra le aree nelle quali si spera che il computer possa aiutare per l’analisi sono comprese quelle dei grandi insiemi di dati genomici, delle interazioni del microbioma umano e lo studio di nuovi composti farmacologici.
I computer quantistici non sono come i tradizionali computer a transistor. Invece di basarsi su bit digitali di informazione – uno 0 o un 1 – i computer quantistici utilizzano “qubit”, che possono essere 0, 1, oppure una combinazione simultanea di entrambi gli stati. Questa differenza consente ai computer quantistici di elaborare un numero significativamente maggiore di informazioni in modo più rapido eseguendo calcoli che in precedenza erano difficili o impossibili.
Secondo un recente documento della società di consulenza McKinsey, l’informatica quantistica potrebbe essere particolarmente utile nello sviluppo di farmaci, soprattutto per l’identificazione di nuovi bersagli per la cura delle malattie e di molecole che possono legarsi utilmente ad essi.