Prevenire la carenza di farmaci e garantire forniture adeguate dei prodotti necessari: sono questi gli obiettivi che hanno spinto la FDA americana, nonostante la pandemia, a lavorare per mantenere una supervisione delle attività di produzione di prodotti biotech e farmaceutici, promuovendo anche strategie per favorire sistemi di produzione avanzati da parte delle aziende.
Una delle strategie è stata quella di puntare a far comprare principi attivi e prodotti finiti direttamente dagli Stati Uniti, per evitare eventuali ritardi e difficoltà di importazione e acquistare da fornitori che dimostrano qualità e affidabilità.
Nel frattempo, la FDA continua a elaborare un programma per raccogliere misure adeguate ad avere una produzione di qualità. Secondo un nuovo piano, pubblicato sul sito dell’autorità a inizio marzo, i produttori dovranno riportare dati sulla percentuale di lotti prodotti in un certo periodo di tempo, sull’efficacia delle azioni correttive e di prevenzione di eventuali problemi, sulla percentuale di test di laboratorio completati in determinati tempi e sulle spedizioni di prodotti consegnate in tempo.
L’obiettivo è far sì che, raccogliendo dati sulle operazioni di produzione e sulla qualità dei prodotti, le aziende possano aiutare la FDA a identificare eventuali fattori di rischio che possono portare a sospensioni di forniture e carenze di farmaci.
Per ora le aziende USA si sono opposte a questo nuovo piano, ma hanno tempo fino al 7 giugno per valutarlo.