Nonostante siano stati pubblicati oltre 200 mila articoli di ricerche sulle 12 famiglie batteriche presenti nell’elenco globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del 2017 relativo ai patogeni prioritari e ai batteri resistenti agli antibiotici in circolazione dal 2017, nessuna nuova classe di antibiotici è stata immessa sul mercato dal 1987. Lo certifica uno studio che ha preso in considerazione i dati provenienti dal database Scopus.
Nel 2021 sono stati pubblicati 2.450 articoli su un agente patogeno che l’OMS ha identificato come il più critico, l’Acinetobacter baumannii (resistente ai carbapenemi). Tuttavia, solo tre studi clinici attivi stanno studiando questo batterio e solo uno dei tre sta esaminando potenziali terapie.
Lo Staphylococcus aureus (meticillino-resistente, vancomicina-intermedio e resistente), classificato con priorità “alta” dall’OMS, vanta il maggior numero complessivo di studi pubblicati: 83.165 dal 2017.
L’analisi dei dati Scopus ha rivelato anche che gli Stati Uniti sono in testa per quanto riguarda la produzione del maggior numero di ricerche su tutte le famiglie di batteri incluse nell’elenco prioritario. La Cina compare costantemente tra i primi tre posti per tutti i 12 agenti patogeni prioritari. Francia, India, Iran, Italia e Regno Unito sono i primi cinque Paesi che conducono ricerche sui tre principali agenti patogeni “critici” elencati (A. baumannii, Pseudomonas aeruginosa ed Enterobacteriaceae) per affrontare la resistenza antimicrobica.
L’analisi ha rilevato anche un aumento del numero di articoli pubblicati su:
- Aeruginosa: 8.786 nel 2021 rispetto a 5.856 nel 2017
- Enterococcus faecium: 1.246 nel 2021 contro 730 nel 2017
- Neisseria gonorrhoeae: 731 nel 2021 contro 478 nel 2017.
L’unica famiglia batterica a registrare un calo nella ricerca è stata la Shigella spp. (resistente ai fluorochinoloni), con 98 articoli pubblicati nel 2021, numero in calo rispetto ai 100 del 2017.