Le vendite di Remicade, il farmaco biologico per il trattamento di malattie autoimmuni di Johnson & Johnson, sono calate, negli USA, solo dell’1,3% nel terzo trimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, arrivando a 1,2 miliardi di dollari. Un risultato tutto sommato positivo per l’azienda americana, visto che in commercio ci sono due biosimilari, scontati del 35% rispetto all’originale. A riportarlo è stata la stessa J&J, in occasione della presentazione dei risultati del Q3 2017. Durante la conferenza, il responsabile del settore pharma, Joaquin Duato ha spiegato quali sono i fattori chiave che hanno consentito a Remicade di resistere all’assalto dei biosimilari. Secondo il manager “medici e pazienti hanno un’elevata fiducia” nel farmaco, utilizzato da due milioni di persone e che conta 16 indicazioni terapeutiche. Per il 2018, Duato ha annunciato che l’azienda proseguirà a lavorare sui medici affinché continuino a prescrivere il farmaco. Del resto, secondo Duato, i biosimilari “non sono disegnati per essere intercambiabili con gli originali” e i medici si sarebbero dimostrati finora riluttanti a cambiare la terapia ai pazienti in cura.