Secondo la classifica annuale stilata dal settimanale finanziario Barron’s, Johnson & Johnson è l’azienda globale che gode della maggiore stima da parte degli investitori. Seguono Berkshire Hathaway, che si attesta al secondo posto, e Apple, che scivola in terza posizione dal podio del 2015.
Notizia più che positiva per Johnson & Johnson, che ultimamente è stata oggetto di oltre 1000 cause per i rischi di cancro all’ovaio legati all’uso del talco in polvere. Già in due casi la casa farmaceutica ha dovuto risarcire due famiglie, rispettivamente con 55 e 72 milioni di dollari; secondo i giudici l’azienda non avrebbe correttamente indicato i rischi ai pazienti.
Gestione, etica e strategie di business
Non bisogna comunque stupirsi del primo posto ottenuto nella classifica di Barron, che non tiene conto dell’opinione dei consumatori ma di quella degli investitori professionali, che hanno visto in questo brand una forte capacità di gestione (30%), pratiche etiche di business (25%) e strategie di business (19%).
A convincere gli investitori è stata la capacita dell’azienda di gestire i problemi: “dall’abile richiamo del antidolorifico Tylenol, oltre 30 anni fa, quando si era paventato il rischio di manomissione del farmaco con presenza di cianuro, alla gestione dell’antipsicotico Risperdal” ha spiegato Barron’s.
“Oltre ai meriti propri di Johnson & Johnson, la scalata fino al vertice è stata possibile grazie ad una diminuzione dell’ammirazione degli investitori verso altri brand top performer dello scorso anno, tra cui Walt Disney, Google e Visa”, ha fatto inoltre sapere Barron.
Sebbene al primo posto ci sia un’azienda farmaceutica, Barron’s sottolinea che le aziende sanitarie non sono riuscite a ripetere gli ottimi risultati del 2015 che avevano visto 13 imprese del settore pharma, biotech e DM tra le prime 30 classificate.
I consumatori invece non la pensano così. Secondo il recente sondaggio YouGov BrandIndex di Mediapost Marketing, dall’inizio del mese il livello di percezione di Johnson & Johnson è sceso di due terzi, anche se due dei suoi marchi più importanti, Band-Aid e Tylenol, sono stati poco colpiti. Band-Aid è aumentato del 18% e Tylenol è sceso del 13%.