(Reuters) – Johnson & Johnson ha reso noti i dati del trial di fase 3 del suo candidato vaccino contro il COVID-19. Secondo quanto ha riportato la pharma USA, il vaccino monodose ha mostrato, nel braccio statunitense del trial, un’efficacia pari al 72% nella prevenzione del COVID-19, mentre a livello globale l’efficacia si è fermata al 66% . Percentuale che, tuttavia, sale all’85% in tutte le aree geografiche del trial nella prevenzione dei casi gravi della malattia.
Nello studio, condotto in otto paesi di tre continenti, il 44% dei partecipanti proveniva dagli Stati Uniti, il 41% dall’America centrale e meridionale e il 15% dal Sud Africa. Poco più di un terzo dei volontari aveva più di 60 anni.
I partecipanti sono stati complessivamente 44.000. Per quanto riguarda i continenti, l’efficacia di protezione contro COVID-19 moderato e grave è stata del 66% in America Latina e solo del 57% in Sud Africa, dove circola una variante particolarmente preoccupante del nuovo Coronavirus.
Il vaccino di J&J utilizza un comune virus del raffreddore, noto come adenovirus di tipo 26, per introdurre le proteine del coronavirus nelle cellule del corpo e innescare una risposta immunitaria
Non sono stati registrati eventi avversi gravi tra coloro che hanno ricevuto il vaccino. I risultati completi dello studio saranno pubblicati prossimamente in una rivista peer-reviewed.
J&J prevede di richiedere l’autorizzazione per l’uso di emergenza alla Food and Drug Administration statunitense la prossima settimana.
Per quanto riguarda la produzione, la big pharma conferma l’obiettivo di arrivare a fornire 1 miliardo di dosi nel 2021. Il vaccino sarà realizzato in impianti dislocati negli Stati Uniti, in Europa, Sud Africa e India.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)