Con il supporto del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, e di altri donatori, il progetto “venture philanthropy” di Diagnostic Accelerator presso l’Alzheimer’s Drug Discovery Foundation (ADDF) è pronto a nominare i suoi primi beneficiari nel prossimo futuro.
Il fondo è stato lanciato lo scorso luglio con l’obiettivo di erogare quasi 35 milioni di dollari in sovvenzioni per tre anni per lo sviluppo di nuovi biomarcatori e test clinici.
Con l’arrivo di Bezos e di sua moglie MacKenzie il totale a disposizione è ora cresciuto fino a quasi 50 milioni di dollari.
“È molto importante trovare una modalità di diagnosi affidabile, economica e facile da usare per fermare l’Alzheimer”, ha scritto Bill Gates in un post sul suo blog, “puntando a tecnologie che potrebbero comportare semplici esami del sangue o analisi di registrazioni vocali per individuare i primi segni della malattia.Gli attuali standard delle scansioni cerebrali sono troppo costosi o invasivi e in genere non vengono perseguiti fino a quando una persona non ha mostrato segni di declino cognitivo”
Gates ha sottolineato il lavoro del ricercatore Rhoda Au dell’Università di Boston che dirige il lavoro di neuropsicologia per il Framingham Heart Study. Ha raccolto migliaia di registrazioni audio nel corso degli anni, comprese quelle dei pazienti che alla fine hanno sviluppato la malattia di Alzheimer.
“Se si potesse usare un computer per analizzare come un malato di Alzheimer parla nel corso degli anni, sarebbe possibile cogliere anche i cambiamenti sottili e poi cercare gli stessi modelli nei pazienti più giovani che non mostrano ancora altri segni della malattia”, ha aggiunto Gates, che ha fatto comunque notare come il lavoro sia ancora nelle sue fasi iniziali e che i ricercatori non sono ancora sicuri di quale tipo di linguaggio cercare.
Espandendo il suo lavoro ai biomarker digitali come l’analisi audio e altre valutazioni cognitive, ADDF spera di aggiungere ai tradizionali test di laboratorio e agli strumenti di imaging metodi più convenienti e accessibili da utilizzare sia nella ricerca clinica che nella pratica medica.