(Reuters) – Entro il 2025 Johnson & Johnson prevede di inoltrare richiesta di autorizzazione per 14 nuovi farmaci, stimando un picco di vendite medio di quattro miliardi di dollari l’anno per ciascuno.
Ad affermarlo è Mathai Mammen, responsabile a livello mondiale della ricerca per l’azienda americana, che ha citato farmaci per il tumore del polmone non a piccole cellule, un anticoagulante che J&J sta sviluppando insieme al partner Bristol Myers Squibb e un vaccino per il virus respiratorio sinciziale.
La scorsa settimana, l’azienda americana ha annunciato la possibilità di separare l’unità dei farmaci di automedicazione da quella delle specialità medicinali, un’operazione che, secondo Mammen, non cambierà molto la situazione in termini di spesa per ricerca e sviluppo di J&J, strategia che ha definito ‘soddisfacente’, anche come livelli di investimenti.
J&J ha sviluppato uno dei tre vaccini contro il COVID-19 autorizzati negli USA, dove, però, l’uso di questo prodotto è stato molto limitato a causa dei rari casi di coagulazione del sangue collegati al vaccino. Tuttavia, Mammen prevede che l’azienda americana continuerà a sviluppare più vaccini usando la stessa tecnologia del vettore ad adenovirus, che produrrebbero “non solo anticorpi che tendono ad essere di relativamente breve durata, ma anche molteplici cellule del tipo T, con un beneficio duraturo”, come sottolineato dal manager, che ha spiegato anche che l’azienda sta esplorando nuove tecnologie, tra cui quella a RNA messaggero, usata per il vaccino di Pfizer/BioNTech.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)