Nei prossimi sei anni l’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà ogni aspetto del settore farmaceutico, dalla scoperta dei farmaci allo sviluppo. Entro il 2030 oltre il 50% dei farmaci approvati dalla Food and Drug Administration statunitense sarà stato messo a punto grazie all’impiego dell’IA nei processi di sviluppo e di produzione.
Questo, in sintesi, il macro-dato che emerge dal Rapporto annuale CPHI 2023, basato su un’analisi dettagliata condotta su 250 aziende farmaceutiche a livello globale. Il Rapporto sarà presentato in occasione del meeting di CPHI, a Barcellona dal 24 al 26 ottobre.
Il 62% delle aziende coinvolte nella redazione del documento prevede che il primo farmaco completamente scoperto e sviluppato grazie all’IA otterrà l’approvazione della FDA entro i prossimi cinque anni; il 20% è più ottimista e restringe l’arco temporale ai prossimi due anni.
Il 50% dei professionisti intervistati individua nel Machine Learning la tecnologia che verrà comunemente utilizzata per ottimizzare i processi produttivi nell’industria farmaceutica entro il 2026.
Sul fronte finanziario, inoltre, l’attrattività delle industrie che impiegano l’IA super quella delle biotech e delle start up.
Secondo il rapporto, infine, l’adozione “routinaria” dell’Intelligenza Artificiale porterà a una riduzione dei costi, a un miglioramento dei progetti di sperimentazione clinica, alla modellazione in silico e alla massima efficienza nella produzione. Anche il reclutamento dei pazienti negli studi clinici è pronto a trarne beneficio, grazie alla capacità dell’IA di analizzare grandi set di dati.