La giapponese Oncolys BioPharma potrebbe diventare una concorrente di Amgen nell’ambito dell’immunoterapia oncolitica. La biotech ha infatti presentato la documentazione per iniziare uno studio di fase II su pazienti affetti da melanoma per testare Telomelysin (OBP-301), farmaco con meccanismo d’azione simile a Imlygic (talimogene laherparepvec) di Amgen, approvato pochi mesi fa dall’FDA. La cosiddetta immunoterapia oncolitica prevede che il virus venga iniettato direttamente nel tumore, infettando e uccidendo selettivamente solo le cellule maligne, stimolando il rilascio di antigeni che aggrediscono le cellule tumorali. Telomelysin è un adenovirus modificato geneticamente, per cui è già stato portato a termine uno studio di sicurezza di Fase I, pubblicato su Nature, condotto su 16 individui con diversi tumori solidi.
Lo stato dell’arte
Imlygic – precedentemente conosciuto come T-Vec – è stato il primo trattamento di questo tipo approvato negli USA e in Europa. La nicchia di pazienti per cui ora viene utilizzato non ha fatto registrare grandi entrate ad Amgen, che secondo Anthony Hooper, CEO commerciale: “potrà sfruttare il vero potenziale del farmaco se verrà approvato l’uso in combinazione ai farmaci immunoncologici, come Keytruda di Merck e Opdivo di Bristol-Myers Squibb”.
Anche la Oncolys sta guardando a questa opportunità e ha fatto sapere che porterà avanti gli studi di Telomelysin in combinazione con questi farmaci negli Stati Uniti se il suo primo studio di Fase II darà risultati positivi. L’azienda giapponese ha infatti appena istituito una filiale degli Stati Uniti per promuovere lo sviluppo di questo farmaco. Secondo gli analisti Imlygic, sarà un prodotto relativamente minore per Amgen, con un fatturato annuo di circa 200 milioni di dollari, ma sembra che ci sia una notevole interesse nel mondo farmaceuticoper questa tecnologia. Anche Oncolytics Biotech, Transgene, Profectus/Vyriad e Viralytics, infatti, si stanno muovendo in questa direzione.