Con il titolo “L’innovazione come driver per una sanità più sostenibile,” si è svolta ieri a Roma la terza edizione dell’Health&BioTech Summit 2023, promossa da Deloitte Italia, MSD Italia e Intesa Sanpaolo RBM Salute. L’evento ha riunito istituzioni, startup e grandi aziende come MSD, Intesa Sanpaolo, Gruppo San Donato e GVM Care&Research.
Il summit ha visto la partecipazione di figure di spicco dei settori farmaceutico e dei dispositivi medici, assicurativo e ospedaliero. Sono intervenuti ospiti di rilievo come Marcello Gemmato, Sottosegretario al Ministero della Salute,Annarita Patriarca (XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati), Elena Murelli (5a Commissione Affari Sociali, Senato della Repubblica), Domenico Mantoan (Direttore Generale AGENAS), Francesco Saverio Mennini (Presidente SIHTA), Gianluca Gala (Executive Director, Business Operations & Chief of Staff e Managing Director Vree Health, MSD Italia) e Guido Borsani (G&PS Industry Leader e Partner Life Science & Healthcare).
I temi affrontati
Nel corso dell’incontro sono emersi temi cruciali per il futuro della salute e del Paese, con un focus sull’importante ruolo che l’Italia può svolgere in Europa in ambito di Innovazione e Scienze della Vita, anche in forza della propria eccellenza sanitaria rispetto ai partner europei, come sottolineato dal Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Marcello Gemmato.
Un’attenzione particolare è stata riservata all’Open Innovation e al suo ruolo nella sostenibilità della filiera Life Sciences e Healthcare a livello nazionale.
Nel corso degli ultimi 2 anni oltre 600 nuove startup si sono unite all’ecosistema italiano delle Life Science, sbloccando 2 miliardi di investimenti diretti. A portare una concreta testimonianza di come l’innovazione stia continuando a crescere in Italia con idee e progetti sempre più interessanti, sono intervenute le startup vincitrici della terza edizione del programma Health&BioTech Accelerator, coordinato da Deloitte Officine Innovazione.
Le tre startup hanno dimostrato come, grazie a modelli di open innovation capaci di facilitare le collaborazioni concrete con i grandi player di mercato, l’innovazione stia accelerando in Italia, portando tecnologie d’avanguardia direttamente ai pazienti.
I commenti dei protagonisti
“In MSD l’innovazione è considerata linfa vitale e si traduce in un impegno a 360° che coinvolge tutti gli ambiti dell’Azienda.” ha dichiarato Gianluca Gala, Executive Director Business Operations, MSD Italia, “Innovare per noi significa aumentare l’aspettativa di Vita, migliorarne la qualità a beneficio dei Pazienti. In quest’ottica, e coerentemente con la nostra missione di Inventare per la Vita, riteniamo fondamentale attivare partnership virtuose e supportare programmi di Open Innovation per promuovere forme nuove di contaminazione e scambi di Know-how tra le diverse realtà coinvolte, al fine di velocizzare i tempi di accesso all’innovazione. L’Health&Biotech Accelerator rappresenta per noi un prezioso strumento per entrare in contatto con i diversi attori della filiera sanitaria, finanziaria e del mondo delle start-up e favorire lo sviluppo di nuove cure innovative e personalizzate e nuove possibili tecnologie all’avanguardia che facciano la differenza nella Vita dei Pazienti. L’innovazione e la ricerca scientifica risultano temi imprescindibili per la crescita dell’ecosistema Salute, lo sviluppo economico del paese e del settore Life Science. Crediamo che per migliorare in qualità, performance ed efficienza, il nostro SSN ha bisogno di aprirsi all’innovazione e come MSD Italia continuiamo a porsi al fianco delle istituzioni e degli attori del sistema salute per vincere insieme questa sfida”.
“In un mondo che cambia rapidamente, dove le esigenze di cura delle persone sono in continua evoluzione, Intesa Sanpaolo RBM Salute si posiziona non solo come player assicurativo, ma come innovatore e leader nel campo della salute – ha aggiunto Massimiliano Dalla Via, AD e DG di Intesa Sanpaolo RBM Salute – La nostra missione è chiara: evolvere la nostra offerta assicurativa e i nostri processi, integrando prodotti e servizi con soluzioni all’avanguardia che consentano ai nostri clienti una gestione sempre più efficiente della propria salute. Questo significa investire in tecnologie digitali che facilitino l’accesso alle cure, migliorare la personalizzazione dei nostri servizi per adattarli alle esigenze individuali e integrare nuove pratiche sostenibili che rispettino l’ambiente e la salute delle comunità che serviamo. La collaborazione con realtà innovative in grado di far progredire il settore assicurativo è per noi quindi fondamentale, perché l’innovazione può giocare un ruolo centrale nel soddisfare i bisogni crescenti di cura delle persone”.
Francesco Iervolino, Partner Deloitte di Officine Innovazione, ha affermato come “nel contesto attuale, in cui i cambiamenti in atto in ambito salute e benessere hanno una portata e una rapidità senza precedenti, l’imperativo di trovare modelli di cura accessibili, scalabili e sostenibili non è mai stato più urgente. L’evento di oggi testimonia come l’Open Innovation e le collaborazioni strategiche, sia tra startup e aziende leader di settore nel nostro Paese, sia tra i diversi attori dell’ecosistema, non siano solo vantaggiose, ma siano anche pilastri essenziali su cui costruire modelli di cura nuovi e al passo con i mega-trend globali, primo fra tutti l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale trasversalmente a tutto il comparto salute e benessere”.
“Sfruttando il know-how, il dinamismo e la capacità di sperimentazione delle startup unite alle competenze di settore e di mercato dei grandi player della value chain salute – ha concluso Marco Perrone, Partner Deloitte Officine – è possibile gettare solide basi per costruire una sanità che sia davvero sostenibile, universale e di eccellenza. Siamo molto soddisfatti del contributo che l’Health&BioTech Accelerator, grazie all’impegno dei partner dell’iniziativa, sta dando al raggiungimento di questo importante obiettivo”.
La crescita e il ruolo delle startup
Le startup riflettono in modo esemplare i principali trend che stanno attualmente ridefinendo il panorama Healthcare e Biotech, tra cui figurano approcci terapeutici contro le malattie autoimmuni, lo sviluppo di inibitori innovativi della resistenza tumorale e il monitoraggio dei parametri vitali, con un focus particolare sulla prevenzione e il well-being.
Diamante, Progetto Chi3l1 – Humanitas e Capsula sono le tre startup intervenute all’evento di Roma, illustrando le proprie progettualità innovative. Queste le loro “carte d’identità”:
Diamante: è un’azienda biotech di Verona nata nel 2016 e focalizzata sull’utilizzo delle piante per la produzione di molecole ad alto valore aggiunto. La proposta di valore dell’azienda è la creazione di un nuovo approccio terapeutico per le malattie autoimmuni basato sul ripristino dell’auto-tolleranza, utilizzando virus vegetali che mostrano peptidi immuno-dominanti. La risorsa principale dell’azienda è una soluzione terapeutica specifica per l’artrite reumatoide (RA) per la quale l’obiettivo è di avviare gli studi clinici di fase 1 entro la fine del 2024.
Progetto Chi3l1 – Humanitas: il gruppo di ricerca di Humanitas ha sviluppato un anticorpo diretto contro la proteina Chitinase 3 like-1, un nuovo inibitore del checkpoint immunitario coinvolto nel meccanismo di resistenza tumorale. Il progetto fa riferimento a una domanda di brevetto depositata (“Inibitori di CHI3L1 e loro utilizzi”) e i prossimi obiettivi prevedono test in vitro e in vivo per la validazione della tecnologia, oltre alla produzione industriale.
Capsula: startup italiana nata nel 2019 che ha creato il primo ecosistema phygital che combina tecnologie Cloud e IoT per permettere agli individui di adottare comportamenti salutari e di abbracciare l’era della medicina 5P. La piattaforma Capsula è dotata di un Health-Pod fisico senza personale che consente agli utenti/pazienti di autovalutare i propri parametri vitali, lo stile di vita e il benessere tramite il loro POD innovativo.
L’Health&BioTech Summit 2023 si è concluso con la convinzione che l’Italia, grazie al suo patrimonio di conoscenze, dinamismo e propensione al rischio delle startup, possa giocare un ruolo sempre più rilevante nell’UE come eccellenza nel settore della salute e del benessere.