Lo scorso anno, nel momento più drammatico della pandemia, GSK ha messo a punto alcuni progetti con l’obiettivo di dare sostegno concreto ai malati cronici e a quelli più fragili. Sono nati così tre Patient Support Program, dedicati ai malati di asma grave, a quelli affetti da lupus eritematoso sistemico e alle donne con tumore dell’ovaio, coordinati direttamente dai centri di riferimento che ne gestiscono le richieste. Iniziative che continuano tuttora in tutti gli ospedali che hanno aderito e che si sono ulteriormente arricchite di nuovi servizi.
Nel caso delle pazienti oncologiche, il progetto iniziale, dal titolo NoiPerT(r)e, prevedeva la possibilità per le donne di eseguire gli esami ematici e di ricevere referto e terapia a casa. Da alcune settimane è a disposizione anche un servizio di supporto per le commissioni e necessità quotidiane come il taxi gratuito, che non solo accompagnerà tutte le pazienti che ne faranno richiesta al centro oncologico per le visite, ma in caso di bisogno anche a fare la spesa alimentare.
Per quanto riguarda gli asmatici gravi, sono due le novità del progetto Regalati un respiro. L’autosomministrazione della terapia sotto cute, tramite un dispositivo semplice a forma di penna, ha cambiato il paradigma. Sono stati così messi a punto due nuovi strumenti. Il primo è una web app condivisa tra medico e paziente, dove quest’ultimo trova tutte le informazioni utili, a partire dagli appuntamenti, il diario in cui registrare le proprie attività, un video tutorial sul corretto utilizzo della penna e altri materiali informativi. E’ stato poi attivato un Health coaching, un supporto personalizzato al paziente per aiutare il paziente nella comprensione dell’importanza dell’aderenza alla terapia e nella gestione domiciliare del trattamento. Regalati un respiro è nato dall’ascolto diretto delle esigenze dei pazienti e dalla condivisione con le Associazioni Pazienti Federasma e Allergie Onlus e Respiriamo Insieme.
Per le persone con lupus eritematoso sistemico è a disposizione una app/web portal, denominata Adesso vola. L’applicazione è sia uno strumento di supporto per garantire l’aderenza alla terapia attraverso un sistema di alert, sia un’opportunità di contatto e condivisione immediata di documenti tra medico e paziente. Anche in questo caso si trovano video tutorial su come effettuare l’autosomministrazione, i promemoria per le visite mediche, le informazioni sulla patologia e i consigli sullo stile di vita. Adesso vola nasce dall’ascolto diretto delle richieste dei pazienti in condivisione con l’Associazione Pazienti Gruppo LES Italiano.
Expanded access program è un’ iniziativa dedicata ai pazienti oncologici. L’EAP è un programma di accesso allargato che consente alle aziende di offrire da subito e gratuitamente ai centri oncologici che ne fanno richiesta un proprio farmaco che ha già mostrato un beneficio in termini di efficacia e ancora in attesa di approvazione in Italia. GSK ha deciso di perseguire questa strada per il proprio PARP inibitore per il carcinoma ovarico nella nuova indicazione in prima linea. Ed è stato fatto all’indomani del via libera della FDA americana. L’Italia da marzo scorso è stato l’unico Paese al mondo, oltre agli Stati Uniti, a dare questa opportunità alle pazienti: oltre 350 ad oggi. Lo stesso è stato fatto per l’anti-BCMA per i malati di mieloma multiplo recidivato/refrattario, a fallimento delle precedenti terapie, con 2 programmi (named patient program ed EAP): oltre 150 pazienti complessivamente al momento, senza più prospettive terapeutiche, sono in cura con l’anticorpo monoclonale di GSK. In questi giorni, infine, anche la molecola per il carcinoma dell’endometrio è a disposizione dei centri che ne faranno richiesta.
“Credo che mettere il paziente al centro significhi proprio questo – dice Barbara Grassi, direttore medico e scientifico di GSK Italia – Significa prima di tutto guardare ai bisogni insoddisfatti dal punto di vista clinico, e in questo GSK sta dando prove concrete in tutte le aree terapeutiche in cui è impegnata, a partire dall’oncologia, ma anche nelle malattie immunologiche e in quelle respiratorie. Significa guardare al paziente e alle sue esigenze quotidiane, che soprattutto con l’emergenza pandemica sono ulteriormente aumentate. Ricevere il farmaco a casa evita di esporsi a rischi di contagio, avere un servizio di taxi per recarsi in ospedale quando è necessario evita per esempio di dover dipendere da altre persone magari impegnate nel lavoro. GSK è fatta di uomini e donne che vivono nella loro quotidianità gli stessi problemi e noi non potevamo rimanere sordi a chi ci chiede, anche se non verbalmente, di dar loro una mano”.