(Reuters Health) – Identificare nuovi elementi che mettano in collegamento patologie e geni. Parte qui la partnership avviata tra GSK e Regeneron per un nuovo progetto da realizzare in collaborazione con la BioBank inglese. Come? Attraverso uno studio genetico su 500 mila britannici di mezza età l’obiettivo sarà infatti quello di avviare nuovi percorsi per la messa a punto di farmaci innovativi. Il piano, che prevede la conclusione della fase di raccolta dati entro al fine del 2017, utilizzerà l’ampia sequenza di dati genetici in possesso di Regeneron, nel suo centro studi di NewYork. Il completamento della mappa genetica di tutti i soggetti campione necessiterà di un lavoro di 3-5 anni. La partnership avviata è anche la risposta che GSK dà alla sua diretta competitor AstraZeneca , che un anno fa aveva lanciato un progetto simile con l’azienda di Craig Venter per sequenziare i geni di più di 2 milioni di persone nell’arco di 10 anni. I soggetti, che volontariamente prenderanno parte allo studio, hanno un’età compresa tra i 40 e i 69 anni. Tra il 2006 e il 2010 il loro profili genetici sono stati raccolti dalla BioBank britannica, attraverso la donazione di sangue e altri campioni biologici. Le patologie in studio vanno dalla demenza al tumore. Dal punto di vista dei costi, si stima una spesa di 150 milioni di dollari. Tutti i dati raccolti resteranno anonimi e nessun partecipante riceverà riscontri sullo stato di salute.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)