(Reuters Health) – Fino a 67 milioni di dollari in cinque anni per un nuovo laboratorio di ricerca genomica che sarà gestito congiuntamente da GlaxoSmithKline e dall’Università della California; alla guida Jennifer Doudna, uno dei ricercatori che ha partecipato alla messa a punto della tecnologia di editing genetico denominata CROSPR.
È l’accordo di ricerca stretto dall’azienda inglese, che cerca così di dare una nuova spinta al suo settore R&S.
I nuovi strumenti di editing genetico CRISPR/Cas9 hanno spalancato la porta alla riorganizzazione del codice della vita nel modo più preciso possibile e a costi inferiori rispetto a prima.
L’uso della tecnologia fece scalpore, in particolare, l’anno scorso, quando uno scienziato cinese dichiarò di aver dato vita a figli “geneticamente modificati”. Ma la tecnica può essere usata nella ricerca medica e in agricoltura senza interferire con l’embrione umano.
La CRISPR funziona come una ‘forbice’ molecolare che taglia parti indesiderate di materiale genetico per sostituirle con pezzi nuovi. È attualmente il metodo di modifica genetica preferito nei laboratori di ricerca.
Il nuovo laboratorio di GSK eseguirà test su varie irregolarità del genoma umano e monitorerà i malfunzionamenti che si innescano nelle cellule, sperando di avere così un quadro più chiaro delle cause del cancro e di malattie neurologiche e immunologiche.
L’automazione, inoltre, consentirà ai ricercatori di analizzare centinaia di milioni di combinazioni genetiche per ciascun esperimento, come sottolineato da Hal Barron, CSO di GSK.
Il nuovo laboratorio di San Francisco impiegherà 24 ricercatori universitari a tempo pieno finanziati da GSK e fino a 14 dipendenti dell’azienda inglese, sempre assunti a tempo pieno.
Fonte: Reuters Health Industry
(Versione italiana per Daily Health Industry)