Con il programma “Zeroing In: Ending the HIV Epidemic”, Gilead ha elargito sovvenzioni per 24 milioni di dollari a 116 organizzazioni di 41 paesi in tutto il mondo allo scopo di affrontare al meglio il problema dell’HIV.
La pharma USA ha scelto i destinatari delle donazioni basandosi sui gruppi che hanno una buona posizione nelle comunità di riferimento. Il programma Zeroing In si svolge in città, stati, contee e paesi che stanno già lavorando per porre fine all’epidemia di AIDS.
“Abbiamo intenzionalmente esortato le organizzazioni a presentare richieste di finanziamento in collaborazione con altri gruppi, perché se vogliamo porre fine all’epidemia abbiamo bisogno di sottoscrivere partnership non con un’unica organizzazione, non con i governi, ma con tutti”, dice Korab Zuka, vicepresidente public affairs di Gilead e presidente della Fondazione Gilead.
Il programma si concentra su tre componenti: innovazione globale sull’HIV, innovazione sanitaria digitale e sensibilizzazione e istruzione della comunità. Sono previsti kit per i test a domicilio e altre nuove modalità di supporto e di cura, comprese le informazioni su come la gestione digitale della salute può funzionare all’interno dello spazio dell’HIV.
“Per tanti di noi, comprese queste organizzazioni, questo non è un lavoro, è la nostra vita. Siamo tutti coinvolti con il cuore e con la mente per aiutare i malati. Questo è il bello di lavorare nell’ambito di una malattia come l’HIV: le persone ci mettono tutto ciò che hanno per fare la differenza”, conclude Zuka.