(Reuters Health) – L‘antivirale remdesivir di Gilead, testato su animali da laboratorio, si è mostrato efficace nel prevenire e ridurre la gravità dei sintomi della sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS), un’infezione strettamente correlata al coronavirus.
A evidenziarlo uno studio pubblicato ieri da PNAS, i cui risultati fanno sperare che il farmaco possa essere efficace contro il nuovo virus.
In realtà lo stesso risultato positivo era stato evidenziato con il virus Ebola, ma la successiva sperimentazione sull’uomo aveva invece mostrato l’inefficacia dell’antivirale. A questo proposito, Anthony Fauci, direttore del National Institute on Allergy and Infectious Diseases (NIAID) americano, ha però sottolineato che “ci sono alcune indicazioni che il medicinale potrebbe invece avere successo contro il coronavirus”.
Per la ricerca, l’antivirale è stato testato da 24 ore prima dell’infezione a 12 ore dopo l’infezione, l’intervallo di tempo in cui il virus è più attivo.
I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti su animali di controllo non trattati, che dopo sei giorni si sono tutti ammalati. Tra gli animali trattati prima dell’infezione, invece, il farmaco sembra prevenire la malattia, dal momento in questo gruppo non si sono registrati segni d’infezione, ma solo livelli significativamente bassi di virus nei polmoni e nessun danno polmonare.
Anche gli animali trattati dopo l’infezione hanno avuto risultati migliori rispetto al gruppo di controllo. I primi, infatti, avevano una malattia meno grave, polmoni con bassi livelli di virus e mostravano un danno polmonare meno grave.
Fonte: PNAS
(Versione italiana per Daily Health Industry)