(Reuters) – Grazie alle vendite dei farmaci Biktarvy e Veklury – rispettivamente per l’HIV e contro il COVID-19 – Gilead ha registrato un aumento del 3% dei ricavi nel primo trimestre del 2022.
A dichiararlo è stata la stessa azienda biotech, mercoledì, che ha, però, evidenziato una perdita netta, con la svalutazione del valore di acquisizione di Immunomedics, nel 2020, dopo i risultati deludenti dei recenti studi clinici sull’antitumorale Trodelvy.
Gli utili rettificati sono aumentati del 4% rispetto a un anno fa, a 2,12 dollari per azione, oltre le stime medie degli analisti di 1,81 dollari. I ricavi del Q1 sono saliti a 6,6 miliardi di dollari, da 6,4 miliardi, superando le stime di Wall Street (6,27 miliardi di dollari).
A marzo Gilead aveva affermato che un ampio studio aveva dimostrato che Trodelvy aveva raggiunto l’obiettivo di ritardare la crescita della forma di tumore del seno più comune, ma non aveva divulgato dati specifici dello studio. E secondo il CFO, Andrew Dickinson, potrebbe esserci un ritardo nel lancio del farmaco per quella indicazione, nonché la possibilità di una riduzione della quota di mercato in altre.
Le vendite di Trodelvy, approvato per un raro tipo di cancro del seno e della vescica, sono comunque raddoppiate rispetto all’anno precedente a 146 milioni di dollari. Le vendite dei medicinali per l’HIV, invece, sono aumentate del 2%, a 3,7 miliardi di dollari, mentre quelle di Veklury sono aumentate del 5%, a 1,5 miliardi di dollari.
Per l’intero anno, dunque, Gilead si aspetta utili per azione rettificati tra 6,20 e 6,70 dollari, con vendite stimabili tra i 23,8 e i 24,3 miliardi di dollari.
Fonte: Reuters
(Versione italiana Daily Health Industry)