Tra i pazienti che avevano ricevuto Yescarta almeno tre anni fa, quasi la metà, il 47%, era ancora in vita dopo un follow-up mediano di 39,1 mesi.
La buona notizia arriva dal meeting dell’American Society of Hematology (ASH), dove Gilead ha presentato i risultati di uno studio di fase 2, denominato Zuma-1, che mostrano come Yescarta abbia prolungato la vita dei pazienti in media di 25,8 mesi.
“Queste cifre sono stupefacenti per i pazienti con malattia recidivante o refrattaria”, ha affermato Peter Emtage, vicepresidente senior di Kite e responsabile globale della ricerca sulla terapia cellulare.
Yescarta ha ottenuto l’approvazione della FDA nell’ottobre 2017 per i pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivato o refrattario, incluso il linfoma non Hodgkin aggressivo, che hanno fallito due o più trattamenti tradizionali .
A causa di problemi di rimborso, tuttavia, le vendite di Yescarta negli USA conoscono una lenta crescita; il prodotto ha incassato solamente 118 milioni di dollari in tutto il mondo durante il terzo trimestre del 2019.
Ma secondo Gilead, queste cifre non riflettono l’interesse dei medici per la terapia.
“Le persone vogliono saperne di più”, ha detto Emtage, sottolineando la gran mole di presentazioni orali e poster sulla terapia ospitate dal congresso ASH di quest’anno. “L’azienda sta anche guardando oltre le attuali indicazioni terapeutiche di Yescarta. Puntiamo non solo sull’aumento dell’efficacia, ma anche sulla sicurezza”.