GenFit, un’altra biotech al Nasdaq

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Con un’IPO da 135 milioni di dollari GenFit, azienda biotech francese, approda al più redditizio mercato Nasdaq. La società era già quotata nella borsa Euronext.

GenFit è una delle tante aziende impegnate nell’area della NASH, la steatoepatite non alcoolica, con una terapia in fase III di sperimentazione per il trattamento del cosiddetto ‘fegato grasso’ tra le persone con obesità.

Il trattamento di punta, elafibranor, in studio anche contro la malattia autoimmune epatica colangite biliare primitiva (PCB), è un agonista duale dei recettori nucleari PPAR-alfa e PPAR-delta, che si trovano all’interno delle cellule e hanno un ruolo nel metabolismo cellulare.

GenFit, in particolare, ha stanziato 50 milioni di dollari dei proventi dell’IPO per il completamento del programma di elafibranor nella NASH “almeno fino all’invio di una richiesta alla FDA e all’EMA e al lancio dello studio clinico di fase IV post-marketing”, secondo quanto sottolineato dalla stessa società francese.

Inoltre, 15 miliardi di dollari sono sul tavolo per potenziare l’infrastruttura commerciale e 35 milioni di dollari sono pronti per avviare lo studio clinico in fase III di elafibranor nella PBC, che si spera possa andare a competere con Ocaliva, il farmaco rivale di Intercept.

Restano, alla fine, sei milioni di dollari per la ricerca sulle terapie combinate con elafibronor e altri sei milioni di dollari per lo sviluppo di un test diagnostico in vitro per la NASH.

I dati sulla fase III sono attesi per la fine di quest’anno. Nel frattempo, la grande rivale  Gilead ha annunciato mercoledì che presenterà una serie di dati sui suoi trattamenti in sperimentazione alla conferenza EASL che si terrà a Vienna a metà mese.

 

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