Solo sette accordi nell’ultimo trimestre, con l’unica grande acquisizione conclusa da Pfizer su Medivation per 14,1 miliardi di dollari. Questo il Q3 Pharma in fatto di acquisizioni e fusioni. Rispetto allo stesso periodo del 2015, la diminuzione, sia in numero che in valore, degli accordi siglati tra le aziende farmaceutiche sarebbe stata ‘considerevole’; questo, almeno, è quanto afferma il Global Pharma & Life Sciences Deals Insights Q3 2016 Update, un rapporto redatto dalla multinazionale di valutazioni finanziarie PwC. Secondo gli esperti, le ragioni di questo declino sarebbero dovute alle fluttuazioni dei tassi di interesse e alle recenti attenzioni che sono state rivolte verso alcune aziende, che avrebbero aumentato di molto i prezzi dei farmaci. Dunque, i potenziali acquirenti starebbero aspettando per vedere come si svilupperà questa tendenza nei prossimi trimestri.
Come osserva PwC, il declino nelle operazioni di M&A significa che “il volume di affari potrebbe rialzarsi nel futuro”, ma questo non significa che accadrà realmente. Mentre ciò che è più probabile è che rimarrà un trend in declino, almeno fino a quando “l’incertezza sulle condizioni del settore non sarà chiarita”, hanno sottolineato gli esperti. E anche se il trend dovesse cambiare in questa ultima parte dell’anno, comunque il volume d’affari per il 2016 sarà inferiore agli anni precedenti.