Sarà la classe dei farmaci orfani a guidare la crescita del settore pharma da qui al 2022, con un incremento delle vendite per anno pari all’11%. Un dato che tradotto significa un mercato da 209 miliardi di dollari. È questa la previsione che emerge da un report pubblicato da Evaluate Pharma. Tra le Big in prima fila compaiono i nomi illustri di Novartis, Roche e Johnson & Johnson, già da tempo interessate a stringere accordi con piccole biotech che sviluppano trattamenti per le malattie rare. Ma se questa è una previsione per un futuro prossimo, ad oggi la realtà del mercato vede Celgene in una posizione dominante nel settore degli ‘orphan drug’, con 7 miliardi di vendite ottenute nel 2016 grazie al suo farmaco per i tumori ematici, e una previsione di crescita fino a 13.5 miliardi di dollari entro il 2022. I farmaci orfani rappresentano un capitolo a sé nella spesa farmaceutica. In media, l’anno scorso, il costo per singolo paziente di questa classe di farmaci è stata di circa 140mila dollari, rispetto a quella dei farmaci ‘non orfani’, che è stata di circa 27 mila dollari per paziente. Facendo una media, secondo gli analisti il prezzo dei farmaci orfani nel 2016 è stato 5,5 volte più alto rispetto agli altri. Gli Stati Uniti sono in attesa di una nuova legge che regolamenti il settore. È infatti ancora in vigore l’Orphan Drug Act (1983) che tuttora prevede incentivi, una minore pressione fiscale e l’esclusività del mercato per le aziende che producono farmaci per le malattie rare.
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