Sono in arrivo 45 nuovi farmaci ad alto impatto sulla qualità delle terapie per molte malattie (21 di queste malattie rare) e oltre 7.000 sono in via di sviluppo nel mondo. Ma sviluppare un farmaco costa circa 2,5/3 miliardi e occorrono 10 anni per farne arrivare uno sul mercato su 10mila. Questi i dati riportati dal presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi in commissione Attività Produttive della Camera sulla rivoluzione industriale 4.0 e su quale modello applicare.
Il quadro del settore tracciato è positivo sotto il profilo produttivo: in Italia si registra nel 2015 un +54% di domande di brevetto farmaceutico, un +9% rispetto alla media internazionale farmaceutica che è un +10%. ”Un settore che deve confrontarsi con il mercato globale – ha spiegato Scaccabarozzi – come il farmaceutico, riesce a restare competitivo perché all’avanguardia sia sui modelli di business che sulla costante riorganizzazione degli stabilimenti produttivi. La farmaceutica è un settore capital intensive, in cui ricerca ed innovazione ne rappresentano gli elementi caratterizzanti. Non va dimenticato che le multinazionali europee ed americane che operano nel nostro territorio, sono le stesse che all’estero (Germania, Stati Uniti), stanno già compiendo massicci investimenti in digitale e robotica avanzata”.
La via italiana alla quarta rivoluzione industriale per la farmaceutica è quindi quella ”di aumentare la connessione tra le macchine, gli oggetti, le informazioni, le applicazioni in cloud e le persone. ”Le aziende farmaceutiche sono già all’avanguardia nell’utilizzo di tecnologia obotica – ha aggiunto il presidente di Farmindustria – si stanno tuttavia implementando investimenti per l’uso di robot intelligenti, capaci di interagire in tempo reale con l’uomo da utilizzare nella parte dei processi organizzativi di miglioramento della gestione del magazzino”.