Gli accordi di licenza relativi ai farmaci innovativi basati su mRNA hanno fatto registrare un enorme aumento negli ultimi anni, grazie al successo che la tecnologia ha mostrato nella messa a punto e nell’efficacia dei vaccini per il Covid-19.
GlobalData ha stimato – tra il 2019 e il 2024 – un aumento dell’800% degli accordi di licenza, evidenziando anche come le aziende leader continuino a investire massicciamente nello sviluppo di prodotti farmaceutici basati su mRNA.
“La pandemia di Covid-19 ha fatto emergere i principali vantaggi della tecnologia mRNA nello sviluppo dei vaccini – osserva Ophelia Chan, analista senior di GlobalData – Tra questi, una produzione rapida, un targeting immunitario preciso e fattori di produzione semplificati”.
“I valori degli accordi di licenza per i prodotti farmaceutici basati su mRNA – aggiunge Chan – sono raddoppiati dal 2023, raggiungendo i 3,8 miliardi di dollari, anche perché le big pharma investono in terapie mRNA per rispondere a esigenze mediche insoddisfatte”.
Ad aprile Bristol Myers Squibb ha avviato una collaborazione strategica pluriennale da 1,87 miliardi di dollari con Repertoire Immune Medicines, con l’obiettivo di sviluppare nuovi vaccini basati su mRNA. Nel mese di luglio GSK e Curevac hanno contribuito al balzo in avanti degli accordi di licenza grazie a un nuovo agreement del valore potenziale di 1,57 miliardi di dollari.
Oltre che negli accordi di licenza, GlobalData prevede che il settore dell’mRNA vedrà una crescita anche nelle vendite di farmaci basati su questa tecnologia; vendite che attiveranno ai 26,2 miliardi di dollari nel 2030, quando nel 2023 si sono attestate a 22 miliardi.