(Reuters) – Con l’influenza che è tornata, in Europa, a un ritmo più veloce del previsto, dopo essere quasi scomparsa l’anno scorso, sono elevate le probabilità che si verifichi una “twindemia” con il COVID-19 che porterebbe a un ulteriore sovraccarico dei sistemi sanitari. A lanciare l’allarme sono gli ECDC, i Centri europei per la prevenzione e il controllo delle malattie.
I lockdown, l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale diffusi in Europa nell’inverno 2021 a causa del COVID-19, avevano ridotto la diffusione dell’influenza, fin quasi a eliminare un virus che uccide nel mondo circa 650mila persone l’anno.
Ma con l’adozione di misure meno rigide contro il COVID-19 quest’anno, giustificata dalla diffusione delle vaccinazioni, le cose sono ambiate. Da metà dicembre i virus influenzali circolano in Europa a un tasso superiore al previsto.
A dicembre, infatti, il numero di casi di influenza nelle terapie intensive è aumentato costantemente, fino a raggiungere il picco di 43 casi nell’ultima settimana del 2021, secondo i dati raccolti da ECDC e OMS; cifra comunque inferiore a quelle pre-pandemia, con i casi di influenza in terapia intensiva che superavano i 400, come nel 2018.
Il ritorno del virus potrebbe essere l’inizio di una stagione influenzale insolitamente lunga che potrebbe protrarsi fino all’estate, come ha dichiarato alla Reuters l’esperto dell’influenza degli ECDC, Pasi Penttinen. E a complicare le cose c’è anche il fatto che il ceppo influenzale dominante che circola quest’anno sembra essere il virus H3 di tipo A, di solito responsabile di casi più gravi tra gli anziani.
Infine, secondo l’esperto, i vaccini antinfluenzali a disposizione quest’anno potrebbero rivelarsi non ottimali. Questo perché, con la scarsa circolazione dei virus influenzali lo scorso anni, è stato più difficile per i produttori definire il ceppo dominante per la stagione influenzale in corso.
La composizione dei vaccini viene infatti decisa sei mesi prima della stagione influenzale, sulla base della diffusione dei virus nell’emisfero opposto. A oggi sono 12 milioni gli europei vaccinati contro l’influenza, circa il 45% della popolazione target: l’obiettivo è raggiungere il 75% delle persone a rischio.
Fonte: Reuters
(Versione italiana Daily Health Industry)